Bonelli (Verdi) solidale con Grillo condannato: “Difese la verità sui morti di Chernobyl”
Grillo condannato, la solidarietà di Bonelli (Verdi): “Sentenza pericolosa. #Iostoconbeppe”
Di qualche giorno fa è la notizia della condanna a Beppe Grillo per diffamazione aggravata nei confronti del professor Franco Battaglia, che nel 2011 era stato definito impropriamente dal comico genovese “consulente delle multinazionali”, affermazione che poi era stata diffusa sul web. Per questo reato Grillo è stato condannato dal tribunale di Ascoli Piceno in primo grado (con pena sospesa) ad un anno di reclusione e 50 mila euro di risarcimento.
Grillo condannato, la solidarietà di Bonelli
Angelo Bonelli, co-portavoce della Federazione dei Verdi, non ha fatto mancare la sua solidarietà al fondatore del Movimento 5 Stelle a seguito della condanna per diffamazione. Anche Bonelli il 28 aprile 2011 era presente durante la trasmissione televisiva Anno Zero, nel bel mezzo della campagna referendaria sul nucleare, quando intervenne il professor Battaglia che avanzò quelli che il politico ambientalista definisce “argomenti terrificanti che mi indignarono”, tra cui il fatto che le leucemie dei bambini di Chernobyl non sarebbero causate da quel disastro nucleare.
“Oggi trovo ancor più allucinante che Beppe Grillo sia stato condannato per diffamazione per aver, giustamente, attaccato Battaglia. Trovo pericolosa questa sentenza del tribunale perché da un lato si condanna chi ha reagito per difendere la verità e la vita di fronte a chi ha negato le migliaia di morti dell’incidente nucleare di Chernobyl, dall’altro chi fa il negazionista oggi sente di esser stato premiato”.
Queste le parole che ha postato su facebook il co-portavoce della Federazione dei Verdi.
Certamente Bonelli non nasconde le divergenze con i pentastellati su alcuni temi “Europa, immigrazione o Ilva”, tuttavia in questo caso specifico si dice “indignato” per la condanna subita dal comico genovese: “Esprimo tutta la mia solidarietà politica e personale a Beppe Grillo. #Iostoconbeppe”
Grillo condannato: che cos’è la diffamazione?
Il reato di diffamazione, nell’Ordinamento italiano, consiste nell’offendere l’altrui reputazione comunicando con più persone e in assenza della persona offesa (in quel caso si tratta di inguiria); se l’offesa consiste nell’attribuire un fatto determinato, come in questo caso, la pena è raddoppiata, e il reato può essere aggravato dalla diffusione a mezzo stampa. Di qui la differenza tra comunicazione (a persone determinate e determinabili) e diffusione (ad un pubblico indistinto). In Italia, differentemente da altri Ordinamenti, il giudice è chiamato ad accertare solamente se l’affermazione in sé e per sé leda la reputazione altrui, a prescindere dalla verità o falsità dal fatto, a meno che il querelante consenta “ampia facoltà di prova”.