Ruby-ter: iniziata udienza intercettazioni, Berlusconi non si presenta

Pubblicato il 17 Settembre 2015 alle 11:26 Autore: Redazione
ruby mentre si accarezza i capelli

È iniziata al settimo piano del palazzo di Giustizia di Milano l’udienza davanti al gip Stefania Donadeo che dovrà decidere se inviare o meno al Parlamento la richiesta di autorizzazione all’utilizzo di alcune telefonate tra Berlusconi e due ragazze indagate, assieme all’ex premier, nell’inchiesta ‘Ruby-Ter‘ con al centro il reato di corruzione in atti giudiziari.

L’ex premier era stato convocato per l’udienza e non si è presentato, perchè la sua presenza non è necessaria. A discutere davanti al gip ci sono i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e il difensore del leader di Forza Italia, l’avvocato Federico Cecconi. Le intercettazioni indirette tra Berlusconi, Iris Berardi e Barbara Guerra erano state effettuate nell’ambito di una altra indagine su una presunta truffa tra il 2012 e il 2013, inchiesta poi archiviata. Le telefonate sono state poi recuperate ed inserite nel fascicolo ‘Ruby-Ter’ e la procura ne chiede l’utilizzo negli atti perchè, secondo l’accusa, dimostrerebbero la corruzione dell’ex premier nei confronti delle ragazze. È necessaria però l’autorizzazione del parlamento perchè Berlusconi all’epoca era senatore. Sull’invio della richiesta dovrà decidere il giudice.

Ruby-ter: difesa Berlusconi: “Gip incompatibile, atti a Consulta”

La difesa di Silvio Berlusconi, nel corso dell’udienza sull’utilizzo di alcune intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta ‘Ruby ter’, ha presentato una questione di legittimità costituzionale chiedendo al gip di Milano Stefania Donadeo di inviare gli atti alla Consulta.  Tuttavia, secondo il legale dell’ex premier, l’avvocato Federico Cecconi, il gip Donadeo che deve pronunciarsi sul punto è “incompatibile“, essendo stato anche il giudice che ha autorizzato nel 2012-2013 quelle intercettazioni. Il gip, dopo l’istanza della difesa, ha fissato un’udienza per il 24 settembre, nella quale la Procura dovrebbe replicare alla questione posta dal legale. Il giudice, poi, deciderà se mandare o meno gli atti alla Corte Costituzionale.

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