L’accusa parte da La Stampa. E’ una ‘denuncia’ di quelle pesanti, dure, difficili da digerire. Almeno politicamente: Giovanni Toti, neo Presidente della Giunta Regionale ligure, avrebbe nominato in alcuni dei cda regionali una lunga serie di impresentabili: i sempreverde riciclati (spesso i perdenti di qualche elezione), processati, finti laureati ed altri ancora.
Filse, autorità portuale, protezione civile, società informatica della Regione guidata da Toti ed atro ancora sono i luoghi dell’arrembaggio. E Forza Italia, riprendendo le parole del quotidiano, avrebbe subito messo i loro lì dentro. Anzitutto Pietro Codognato Perissinotto, un passato da banchiere e con un rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta (crac di Fadalti), dentro con la nomina di Presidente di Filse.
Poi è la volta di Liguria Digitale, società informatica della Regione. Dentro va Marco Bucci, dirigente di Carestream Health società in affari con Asl ligure e proprio Liguria Digitale. Ecco presentarsi uno dei classici casi di conflitto d’interesse. Quindi per la Protezione Civile regionale, Toti avrebbe scelto Leonardo Cerri, già previsto numero 1 della Protezione Civile lombarda nel 2010, quando fu indicato dalla Moratti come ‘dottore’, ma poi laureato non era.
Anche sul lato ‘portualità’ Toti ha intenzione di nominare un nome ‘pesante’. Si tratta di Maurizio Maresca, consigliere di Renzi sul ‘ramo trasporti marittimi’. Una mossa che potrebbe aprire un ponte con Matteo Renzi, o almeno col Pd regionale. Lo stesso partito che tempo fa era stato pesantemente accusato di una fittissima rete di ‘inciuci’ costruiti dal predecessore di Toti, Claudio Burlando.
Daniele Errera