Paolo Del Debbio e Adriano Alessandrini. Questi, gli assi della manica con cui il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, secondo il Corriere della Sera, spera di strappare nuovamente al centrosinistra il comune di Milano, in cui le elezioni si terranno proprio nella prossima primavera.
Del Debbio: “Preferisco Cologno a Palazzo Marino”
Stando a quanto riportato dal quotidiano di via Solferino, Berlusconi avrebbe parlato di questi due nomi ai vertici milanesi di Forza Italia durante una cena a casa di Licia Ronzulli. Secondo il Cavaliere, “i politici sono in crisi di popolarità e consensi”, e per questo motivo preferirebbe puntare su personaggi che con la politica nazionale hanno, oggi, ben poco a che fare.
Promotore di Forza Italia nel 1994, candidato alla presidenza della Toscana per il Polo nel 1995, assessore alla sicurezza della prima giunta Albertini, Paolo Del Debbio da anni ha lasciato il Palazzo per la televisione, diventando un volto popolare di Rete 4 grazie a programmi di approfondimento politico Quinta Colonna e Dalla Vostra Parte. Il giornalista, poi, è gradito anche alla Lega Nord di Matteo Salvini, il quale, alla Zanzara, aveva affermato di voler provare a convincerlo “perché lui conosce e ama la città, ed è lontano dalle beghe di partito”.
Nonostante questi due endorsement illustri, però, Del Debbio non sembra molto intenzionato a partecipare nella competizione del dopo Pisapia. Era agosto, infatti, quando al Corriere della Sera il presentatore dichiarava di voler rimanere a fare il giornalista: “preferisco Cologno a Palazzo Marino” aveva affermato in un’intervista, in cui indicava Gabriele Albertini e Silvio Berlusconi come i soli due nomi “che potrebbero vincere per il centrodestra”. Il primo perché, secondo Del Debbio “è stato l’ultimo vero sindaco di Milano”, “uno che ti mette al riparo dalla corruzione, che ha a cuore la città e non i propri interessi, che si occupa dei problemi reali”. Il secondo perché “è l’operazione usato sicuro”.
Incognita Alessandrini, Gallera smentisce
Il secondo nome che è girato al party a casa Ronzulli è quello di Adriano Alessandrini, un volto nuovo della politica nazionale, prestato dal territorio. Classe 1965, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, sindaco della vicina Segrate dal 2005 al 2015, quando c’è stato un cambio di maggioranza politica, con l’elezione a primo cittadino dell’ex consigliere regionale Paolo Micheli.
Un’ipotesi, quella Alessandrini, su cui, però, a frenare è il coordinatore meneghino forzista Giulio Gallera. “Il presidente Berlusconi ritiene che un candidato della società civile sia migliore che un politico, visto il clima che c’è” ha spiegato il politico, aggiungendo che “credo ci sia stato un grosso equivoco. L’altra sera il presidente Berlusconi mi ha detto che andrebbe trovato qualcuno che ha lavorato bene, cosi’ come ha fatto Alessandrini a Segrate”.