Berlusconi pensa ad una Leopolda azzurra
Una «Leopolda azzurra» che definisca un programma unitario di centrodestra. E’ questa l’ultima idea di Silvio Berlusconi per risalire la china. Da Forza Italia l’ordine è: bocche cucite. Sono infatti pochi gli esponenti ai gruppi azzurri di Camera e Senato che si lasciano scappare qualcosa, causa ordini superiori da parte dell’ex premier.
La Leopolda di destra dovrebbe essere un cantiere d’idee che dovrebbero confluire poi nella stesura di dieci o dodici punti al massimo sui temi infuocati di questa legislatura, ovvero: riforme, previdenza, immigrazione e politiche monetarie ed economiche europee.
Gli stati generali dei moderati si terranno a Milano, saranno aperti alla Lega e ad altre realtà del centrodestra. Il tutto non è ancora stato confermato, visto che molti senatori azzurri non sono ancora convinti di seguire l’ex Cavaliere nell’ennesima avventura politica.
Quello che al momento si prospetta come notizia sicura è che tali riunioni sarebbero aperte alle varie frange del centrodestra, compresa la Lega di Salvini.
Pochi i nomi certi che parteciperanno alla riunione aperta: i due capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani e i loro vice, la tesoriera Maria Rosaria Rossi, Deborah Bergamini e Giovanni Toti.
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