Continua il rimpallo di responsabilità tra sindacati e governo per la chiusura del Colosseo venerdì scorso a causa di un’assemblea sindacale. Susanna Camusso, in un’intervista a Qn, difende la categoria: “Si attribuisce ai lavoratori la responsabilità dei turisti in coda, e mi dispiace tantissimo per i turisti, ma l’assemblea era stata organizzata giorni prima. Perchè non si sono avvisati i tour operator? Non sono i lavoratori che tengono in ostaggio i turisti. È il governo che tiene in ostaggio le retribuzioni dei lavoratori”. “Bisogna chiedere scusa a quei lavoratori – aggiunge il segretario della Cgil – non punirli per un’assemblea. Se avessero fatto il blocco degli straordinari, non lo aprivi il Colosseo. Il ministro era informato, perchè non ha convocato le parti?”. Camusso torna poi sullo sciopero confermato per ottobre: “lo sciopero era previsto da tempo, noi rispettiamo le regole. Se il governo non vuole una mobilitazione, convochi le parti, discuta del contratto. Si investe sulla cultura non solo con i bandi internazionali, ma risolvendo i problemi”.
Colosseo, Franceschini: “Sindacati vogliono bloccare la riforma”
Il governo replica alle accuse della Camusso attraverso le parole del ministro della Cultura Dario Franceschini: “Gli straordinari sono un tema vero, ma non vorrei diventassero un pretesto per bloccare la riforma dei beni culturali. In realtà una parte di arretrati sono già stati pagati e il resto mi impegno a farlo il prima possibile” spiega Franceschini alla Stampa.
“È surreale – dice il ministro – che l’assemblea sindacale contesti una riforma che rende più efficiente il settore e che dopo un secolo sana una serie di anomalie e situazioni insostenibili”. Qual è l’obiettivo della serrata? “C’è chi vuole bloccare la riforma con cui uniamo le sovrintendenze dei beni artistici e architettonici. Ma è normale che siano due autorità distinte a decidere la sorte di un quadro e del muro su cui è affisso? Abbiamo voluto l’introduzione di gare trasparenti per i servizi aggiuntivi affidate alla Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Una svolta”. Con il decreto del governo che introduce musei e siti archeologici tra i servizi pubblici essenziali, spiega Franceschini, “nessuno vuole toccare i diritti sindacali ma bisogna tutelare anche utenti e turisti. L’assemblea che ha bloccato il Colosseo e i Fori Imperiali per una mattinata era autorizzata secondo le regole attuali e il pessimo risultato è sotto occhi di tutti”.