“Spero che riusciremo a trovare un primo rimedio già con la legge di Stabilità” aveva detto ieri il premier Matteo Renzi a proposito delle pensioni e della flessibilità in uscita. Oggi però arriva l’altolà del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. “È fondamentale non deragliare da un principio fondamentale: vanno legate le prestazioni pensionistiche alla durata del tempo di lavoro e alla aspettativa di vita. Detto questo non c’è nulla di male a esaminare possibili correttivi che riguardano individui che si trovano vicini alla pensione ma con una prospettiva occupazionale difficile. Ma va considerato naturalmente che questo ha un costo e l’equilibrio di finanza pubblica deve essere mantenuto“.
Intervistato da Repubblica il responsabile del Tesoro avverte sui rischi di un intervento sulle pensioni, sottolineando la necessità di non far saltare i conti. La crescita? “È a mio avviso il risultato più importante e che ci dà più soddisfazione. C’è più crescita perchè c’è più lavoro, buona parte della crescita aggiuntiva è perchè c’è più occupazione rispetto al cosiddetto andamento tendenziale. Poi certo ci sono le tasse, che stiamo abbassando. Ma non abbiamo cominciato adesso, all’improvviso. Abbiamo iniziato appena questo governo è stato costituito, fa parte di un percorso che abbiamo iniziato e che continueremo sino alla fine del mandato”.
E conferma: “interveniamo sulla prima casa, Tasi, Imu agricola e imbullonati“. Le critiche da sinistra, secondo cui ridurre le tasse a tutti non è democratico? “La strategia economica per rilanciare l’Italia è complessa e comprende anche la riduzione delle tasse. Soprattutto se questi tagli aumentano la fiducia delle famiglie e creano le condizioni per avere più posti di lavoro e di migliore qualità. Aiutare le famiglie e sostenere il lavoro: sono cose di sinistra o no?. Un’altra colonna della nostra strategia – dice Padoan – è quella di sviluppare la finanza per la crescita, misure che favoriscano la capitalizzazione delle imprese italiane. Vogliamo incentivarle ad andare in Borsa e utilizzare anche canali alternativi al credito bancario”.