Dl casa: nessun anticipo rispetto al programma originario circa l’approvazione del Decreto Legge sulla Casa. Il Pd ci aveva provato, in effetti: per ben tre volte aveva chiesto, alla Camera nella giornata di ieri, l’anticipazione della discussione, ma la mancanza del numero legale dei deputati (7 parlamentari la prima volta, 17 la seconda e 10 l’ultima) non ha portato alla restrizione dei tempi.
Alla fine la querelle sul dl casa si è conclusa con la decisione effettuata presso la riunione dei capigruppo: il Partito Democratico avrebbe ritirato la sua richiesta di anticipazione, rimandando tutto a martedì 20 maggio, mentre le opposizioni i propri iscritti a parlare. Il passo successivo è stata la fiducia, posta al “testo uscito dalla commissione, identico a quello già approvato dal Senato”, come affermato dal Ministro Boschi, titolare delle Riforme e i Rapporti col Parlamento, anticipando addirittura di un giorno (lunedì 20, pomeriggio) l’iter per l’approvazione.
I contenuti del Dl Casa – Come sottolineato dalla democratica Raffaella Mariani, sale di 100 milioni il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Ancora: + 225,92 milioni al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Altri fondi di garanzia. Quindi tutta una serie di norme sulle ‘case popolari’. Infine, assieme a tante e tante norme, un Programma di recupero di immobili e alloggi 167. E’ la stessa Mariani a parlare sul tema: “vanno sottolineate inoltre le misure che dispongono che i redditi derivanti dalla locazione di alloggi sociali di nuove costruzioni, o per i quali siano realizzati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, non concorrono alla formazione del reddito d’impresa ai fini delle imposte sui redditi, né alla formazione del reddito ai fini IRAP nella misura del 40 %”. Conclude affermando come “le agevolazioni fiscali per il triennio 2014-2016 per i conduttori di alloggi sociali adibiti ad abitazione principale, che per le modifiche del Senato interverranno sulla disciplina delle detrazioni IRPEF spettanti per le ristrutturazioni edilizie, ed ancora che un articolo stabilisce l’applicazione, per il quadriennio 2014-2017, di un’aliquota ridotta al 10% (in luogo del 15%) per la cosiddetta ‘cedolare secca’ per i contratti a canone concordato stipulati nei maggiori comuni italiani”.
Daniele Errera