Da 18 anni è forse l’unica alternativa di destra non solo alla Festa dell’Unità, ma anche al Meeting di Comunione e Liberazione.
E’ Atreju la kermesse nata dal movimento giovanile di Alleanza Nazionale e sopravvissuta tra le macerie della destra soprattutto per volere di colei che fu leader della frangia giovanile di AN, Giorgia Meloni
Atreju 2015, obiettivo: la ricostruzione del centrodestra
La Meloni ora ha fatto strada, è leader di Fratelli d’Italia, che i sondaggi danno intorno al 4%, mentre a livello di fiducia personale viene subito dopo Renzi al 28% di gradimento
E così dal 25 al 27 settembre alle Officine del Farneto a Roma avrà luogo la 18esima edizione di Atreju, e questa edizione si chiamerà Terra Nostra, nelle intenzioni della Meloni per per sottolineare il tema dell’identità, dell’orgoglio e dell’appartenenza, non solo politica ma italiana in genere ed anche europea.
Certamente Atreju rimane il luogo per la partecipazione politica giovanile di destra, anche irriverente, ironica, e “avanguardista”, memorabili gli scherzi a Fini con appelli fatti al leader per nazioni oppresse che in realtà non sono mai esistite.
Tuttavia gli ex giovani sono cresciuti e quindi si palerà di temi molto seri, come la ricostruzione del centrodestra, all’Officina Atreju. Interverranno Berlusconi e Maroni, che discuteranno con Giorgia Meloni, per cui “l’idea è quella di ritrovarsi su un terreno comune che non sia determinato da un accordo di vertice ma che consista in un modello in grado di unire tutti coloro che ci credono e suggestionare favorevolmente gli italiani”
Per Giorgia Meloni però lo scopo di fondo di Atreju rimane lo stesso: offrire un’isola in mezzo al nulla di valori della società, un luogo in cui i giovani possano non essere spettatori, usando lo strumento della politica.
Da destra naturalmente