Lele Mora: “Matteo Renzi è il mio sogno erotico”
“Reazioni scomposte, un’agitazione bizzarra, minacce continue di querele, telefonate, dietrologia da bar, convinzioni che dietro ci siano chissà quali trame, idee di vendetta”. L’intervista di Selvaggia Lucarelli a Lele Mora pubblicata venerdí scorso sul Fatto Quotidiano ha creato non pochi scompensi alla giornalista che domenica ha affidato al proprio profilo Facebook uno sfogo rivolto a chi “campa” di gossip e che quindi “non si puó lamentare” se ne diventa “oggetto”.
Perció, conclude la conduttrice di “Stanza Selvaggia” (in onda tutte le mattine su M2O), “lasciatemi fare il mio lavoro come voi fate il vostro” perchè – assicura- “io con Lele Mora ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi intervistatore: l’ho lasciato parlare. Fine”.
Dopo le note vicende giudiziarie che lo hanno colpito negli ultimi 15 anni, oggi Lele Mora è uscito definitivamente da quel circo mediatico che lo ha reso noto al pubblico. Dopo le varie condanne per spaccio di droga (1 anno e 6 mesi) risalente al 1989 e per evasione fiscale nel 2000, l’ex manager quattro anni fa ha patteggiato due condanne per un totale di 4 anni e 10 mesi di carcere per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale (insieme tra gli altri a Fabrizio Corona, condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione). Mora è stato inoltre condannato dalla corte d’Appello di Milano a 6 anni e 1 mese per “favoreggiamento della prostituzione” insieme a Emilio Fede e Nicole Minetti nell’ambito del processo Ruby bis. Per oggi è attesa la sentenza della Cassazione. Dal settembre 2012 Mora e’ in affidamento alla comunità Exodus di Don Mazzi dove, assicura lui, dovrà passare ancora “due anni”.
Ed è proprio sulle vicende giudiziarie che la conversazione entra nel vivo, con un’ammissione di colpa iniziale: “ho fatto anche i miei errori con la giustizia e l’ho ammesso, ho patteggiato, non sono neache andato in Cassazione”.
L’intervista incriminata contiene inoltre anche dei passaggi molto interessanti dal punto di vista politico.
Quando gli viene chiesto del suo rapporto con l’amico Silvio Berlusconi, Mora attacca “i due marescialli Rossi (Mari Rosaria detta “badante”, ndr) e Pascale (Francesca la fidanzata, ndr)” che gli stanno “intorno”: “io non posso frequentare pregiudicati (Berlusconi,ndr) ma provo a telefonargli ogni tanto, chiamo ad Arcore e mi risponde sempre un cameriere che mi dice ‘un attimo’ e poi ‘il Presidente non c’è’. Credo che la Pascale non gli faccia usare il cellulare. Non lo trovo un personaggio positivo accanto a lui”. “La Pascale – sentenzia Lele Mora – è per Berlusconi quello che Corona è stato per me”. Cioè, in soldoni, uno che “mi fregava sempre”.
Lele Mora conosce bene anche i figli dell’ex Cavaliere. Pier Silvio è “un uomo educatissimo” e “impeccabile”, mentre Marina “è la numero uno nel suo lavoro” anche se “le rimprovero solo di prestare poca attenzione a chi lavora in alcune redazioni di Mondadori” perchè – confida – ” ci sono tanti ladruncoli”.
L’ex manager ora è pronto a “rivelare tante verità” e “non per vendetta”‘ ma perchè “troppe persone che mi chiamavano ‘papà’ mi hanno abbandonato nella difficoltà o sfruttato nella fortuna”. Una per esempio è questa: “ho creato tante cose a tavolino – rivela alla Lucarelli – anche le vittorie dell’Isola dei famosi. Io facevo partecipare miei artisti come Walter Nudo e poi compravo i centralini per farli vincere. Magari investivo 50.000 euro ma poi se Walter vinceva, io con gli sponsor chiudevo contratti da un milione di euro, era un investimento”.
Poi i giudizi. Marcello Dell’Utri con cui si scrive regolarmente, Alfonso Signorini che definisce “un pennivendolo” e soprattutto Matteo Renzi (l’intervista si conclude toccando lo scabroso): “il Presidente del Consiglio è un mio sogno erotico, lo riempirei di morsi”.
Giacomo Salvini