Vincenzo D’Anna, esponente di Alleanza liberalpopolare-autonomie (Ala), fa parlare di sé per recenti e meno recenti dichiarazioni: “la riforma del Senato è una fetenzia”, aveva tuonato nel 2014. Salvo votarla a favore proprio nei prossimi giorni.
“Rivendico quella mia affermazione”, afferma D’Anna. Tuttavia, spiega l’esponente Ala, “qualora si trattasse di votare la legge e questo non avesse ripercussioni sul Governo, io mi permetterò il lusso di essere coerente”. Votare contro, quindi. Ma dato che la riforma del Senato passerà sotto un’idea di “plebiscito pro e contro Renzi” e votare contro il nuovo Palazzo Madama significherebbe votare contro l’esecutivo guidato dal rottamatore fiorentino, allora D’Anna voterà ‘sì’. Qui la ‘giustificazione’ del parlamentare: “Renzi si sta avvicinando verso le nostre posizioni liberali che quindi non piace alla sua sinistra, questa riforma è una schifezza ma sarebbe una fetenzia ancora maggiore mandare il governo a casa”.
Dopo aver elogiato le riforme renziane (“lo avvicinerebbero all’idea di un leader liberale”), D’Anna esclude palesemente la possibilità di Ala di entrare nel Governo Renzi. Vi sarà un appoggio esterno alle riforme, in linea col gruppo politico, ma non un’entrata con propri esponenti nell’esecutivo. Garantito, forse.
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Daniele Errera