L’indiscrezione di Dagospia.com è di quelle che possono aprire un vero e proprio ‘vaso di Pandora’. Degli intrecci industriali-politica, si sa, ce ne sono tanti. Sia a livello nazionale che locale. Secondo il sito internet diretto da Roberto D’Agostino, il sindaco Ignazio Marino sarebbe disposto ad affidare lo smaltimento dei rifiuti di Roma ad uno dei figli di Francesco Gaetano Caltagirone, noto imprenditore e costruttore edile capitolino.
“Nella delibera è scritto che si dà mandato ad Ama di ricercare partner industriali privati che entrino nel capitale dell’azienda, pur rimanendo la maggioranza al pubblico. Con un modello simile a quello utilizzato con successo, anni fa, con Acea”. Queste le parole di Marino. Un disco verde verso coloro che hanno mire sugli appalti comunali. Caltagirone, secondo Dagospia, viceversa non lesina “carinerie” (così le definisce la pubblicazione web nata nel 2000) su Il Messaggero, quotidiano di proprietà proprio dell’illustre “palazzinaro”.
“Un improvviso amore de ‘Il Messaggero’ per Marino”, lo definisce Dagospia. Mentre gli altri quotidiani lo attaccano ferocemente. Un’alleanza che potrebbe avere alle spalle una joint venture d’appalti proprio fra l’amministrazione Marino e le imprese di Caltagirone: da una parte l’appoggio del quotidiano capitolino per eccellenza, dall’altra l’interessamento dell’imprenditore “sull’Ama e sull’affarone della monnezza. Il suo obiettivo sarebbe lasciare a ognuno dei suoi tre figli un settore diverso, oltre alle costruzioni: ad Azzurra l’editoria e a Francesco junior e ad Alessandro l’energia e i rifiuti”. Una fitta rete di aiuti che potrebbe creare problemi di tenuta politica ad Ignazio Marino ed alla Giunta che lo sostiene.
Daniele Errera