Pensioni, il ministro Padoan apre ad interventi sulla flessibilità in uscita
Pier Carlo Padoan apre alle modifiche sulla riforma Fornero. L’annuncio arriva con l’intervento del ministro delle Finanze in Parlamento, in cui viene ufficializzato l’impegno ad intervenire sulle pensioni per fornire maggior flessibilità a chi ha intenzione di lasciare il proprio posto di lavoro in anticipo rispetto ai requisiti di legge.
Padoan conferma l’apertura, da vincolare però sia ad una sorta di penalizzazione degli assegni pensionistici – ovvero una riduzione dell’ammontare per chi decide di optare per il ritiro anticipato – che al mantenimento degli equilibri dei conti pubblici.
La decisione di Padoan conferma però la presenza di due diverse correnti di pensiero in seno al governo, tra chi – come il ministro del lavoro Giacomo Poletti e lo stesso premier Matteo Renzi – punta con decisione ad una maggior flessibilità in uscita (un concetto avanzato in primis dall’esponente della minoranza dem Cesare Damiano) e chi, come Padoan, vorrebbe dare priorità agli equilibri economico-finanziari. La prossima Legge di Stabilità, che verrà presentata al Parlamento entro metà ottobre, dovrebbe chiarire le prossime mosse ufficiali dell’esecutivo.
Pensioni ed esodati
Padoan ha parlato anche del tema degli esodati, confermando l’impegno del governo ad “accertare le risorse per un nuovo definitivo intervento di salvaguardia” dei soggetti esclusi dagli interventi precedenti, a patto – ovviamente – di individuare adeguate coperture in grado di rendere tali interventi sostenibili per le finanze pubbliche.
Pensioni, parla Boeri
“La spesa media per le prestazioni pensionistiche è più alta per gli uomini che per le donne, nel 2014 mediamente le pensioni degli uomini sono risultate del 40% circa più alte rispetto a quelle donne”. Così il presidente dell’Inps, Tito Boeri, in audizione alla Camera. Se si vuole introdurre nel sistema pensionistico, continua Boeri, “una maggiore flessibilità, tenendo conto delle problematiche delle donne, sarebbe importante non ripristinare vecchi requisiti di anzianità contributiva, vantaggiosi per gli uomini”.