“Genovese ha la colpa di aver reso la politica una cosa sporca”. Parole di Renato Accorinti, sindaco di Messina, intervistato dal quotidiano ‘Repubblica’.
Secondo l’insegnante siciliano – che un anno fa ha vinto le amministrative recuperando al ballottaggio ben 26 punti a Calabrò, pupillo di Genovese – l’ormai ex parlamentare PD ha guastato “l’idea stessa del politico e del rappresentante istituzionale, svolgendo un’attività devastante”.
Accorinti dichiara di non aver festeggiato alla notizia dell’arresto (“il carcere non lo auguro a nessuno, la giustizia farà il suo corso”) ma è felice del messaggio lanciato, che evidenzia che “non esistono più gli intoccabili”.
Quindi il sindaco ribadisce il proprio impegno (“sto provando a riportare la politica tra la gente, sto cercando di accorciare le distanze tra cittadini e istituzioni”), sottolineando però la necessità di tempo per poter cambiare Messina, una città in cui centrodestra e centrosinistra avevano fatto sedimentare un modus operandi deprecabile. “Io ho messo un trampolino alla finestra per far saltare fuori quelli che chiedono per se stessi e non per la collettività: sono il sindaco di tutti, non quello di uno o dell’altro”.
Riguardo al futuro di Genovese, Accorinti minimizza (“Politicamente finito? Non lo so e non mi interessa”), sottolineando come i problemi siano altri: “bisogna distribuire benessere collettivo, partendo dal basso, dagli ultimi”.
Massimo Borrelli