Il dopo Berlusconi è già iniziato. I “giovani” Meloni e Salvini in primis, hanno di fatto rottamato il leader di Forza Italia. Il Cavaliere dal canto suo non vuole farsi da parte. E lo ha ribadito ieri ad Atreju: “Un leader forte? Quando mi guardo allo specchio ne vedo uno“. E le primarie? Manco quelle servono. “Le primarie sono un sistema utile quando ci sono tutte seconde file, perché se c’è un leader chiaro e accettato da tutti non servono. I leader – spiega Berlusconi – prima o poi vengono fuori, come è accaduto con Renzi. Io non mi tiro indietro per senso di responsabilità verso il mio Paese e i miei concittadini, quando mi sarà restituito lo splendore dell’innocenza dalla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo”
Di diverso avviso sono Meloni e Salvini. Il segretario della Lega è convinto che solo dalle primarie uscirà il prossimo leader del centrodestra. E potrebbe non essere lui. Salvini infatti, cova da tempo una pazza idea che si chiama Luca Zaia. Nelle idee del leader del Carroccio il governatore del Veneto è il personaggio giusto per guidare il suo progetto politico, quella “Lega Italia” che mira a raggruppare tutte le anime del centrodestra. Dal progetto sono esclusi Alfano e Verdini, troppo vicini a Renzi,
Ma l’ex plenipotenziario berlusconiano fa spallucce. Secondo lui a governare il Paese per i prossimi 10 anni sarà l’attuale segretario del Pd. Lo confessa lui stesso a Repubblica, rivelando l’esistenza di una sua missiva inviata a Berlusconi. Il testo recitava: “Caro Silvio, la politica moderna è leadership. Prima c’eri tu, ora Renzi. Hai quasi ottant’anni e non puoi competere. Se non fai il padre nobile andrai a sbattere. Sarà lui a governare l’Italia per i prossimi dieci anni”. “Ho giurato a Matteo che costruiremo assieme il partito della nazione”.