La giornata mondiale per la lotta all’omofobia è l’occasione per un duro attacco al governo da parte del leader di SeL, Nichi Vendola. Il governatore della Puglia – rispondendo ad un tweet di Renzi che sottolineava come, nella lotta all’omofobia, l’Italia avesse ancora molto da imparare – consiglia al premier di cacciare dal governo i “sepolcri imbiancati”.
L’accusa di Vendola, in conferenza stampa a Palermo, è diretta: “Sono un pò incazzato, qualcuno avvisasse Renzi che il nucleo d’acciaio del clericalismo ipocrita – che ha impedito per mezzo secolo al nostro Paese di respirare modernità – ce lo ha tutto nel suo governo”. Aggiungendo: “è vero Matteo, c’è molto da fare, a partire dal governo: fuori gli omofobi”.
Anche Franco Grillini, presidente di Gaynet, si rivolge a Renzi: “non basta un tweet, per combattere l’omofobia ci vuole ben di più, e il capo del governo dovrebbe spiegarci cosa vuole fare in proposito”. In particolare, per Grillini è inconcepibile sia l’assenza di un ministro per le Pari opportunità, sia di deleghe in materia. Per il presidente di Gaynet il responsabile di ciò sarebbe l’NCD: “dobbiamo maliziosamente pensare che ci sia stato un veto dell’Ncd su questi temi per la formazione della maggioranza di governo?”. Accuse dure anche nei confronti del Parlamento, ritenuto incapace di approvare le norme contro l’omofobia.
Anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, chiede maggiore attenzione alla questione dei diritti civili. Le fa eco Rifondazione Comunista: “siamo tra i peggiori d’Europa per casi di omofobia e transfobia e non legiferando efficacemente in materia”. La colpa è anche “di personaggi come Alfano e Giovanardi, delle gerarchie vaticane più retrograde e delle destre xenofobe, elementi che alimentano terreno fertile per l’omofobia”
Giuseppe Spadaro