“All’Europa manca una forte azione politica, è necessario un industrial compact”. Parole di Giorgio Squinzi, leader di Confindustria, intervenuto ad un convegno a Palermo.
“Tra astensioni ed euroscettici, la prossima tornata elettorale europea segnerà la necessità di un’azione volta ad una visione grandiosa dell’Europa unita, la cui assenza sta minando il progetto immaginato dai padri fondatori”.
Le elezioni del 25 maggio potrebbero essere quindi uno “schiaffo alla classe politica”, per stimolare un cambio di passo che abbia occupazione e crescita al centro dell’azione europea. Questo perchè, secondo Squinzi, “rigore e l’austerità non possono continuare ad essere i soli strumenti per mantenere la stabilità in Europa”. Serve invece una miscela di “ordine fiscale, sviluppo economico e crescita, puntando su produttività e competitività senza dimenticare la solidarietà”.
Squinzi confida anche nel semestre europeo di presidenza italiana per avviare il necessario ‘industrial compact’, in modo da “rimettere l’economia reale al centro delle politiche europee, ricostruendo la fiducia smarrita in una Europa forte e solidale”.
Riguardo alla crisi, l’imprenditore stoppa i facili entusiasmi (“il Pil ha perso 9 punti tra il 2007 ed il 2013 ed livello di produzione industriale è un quarto inferiore al livello pre-crisi”) pur riconoscendo qualche merito al governo: “abbiamo apprezzato i passi avanti presenti nel Def 2014”.