Nichi Vendola se ne va in pensione con un assegno vitalizio mensile lordo di 5.618,73 euro secondo quanto previsto dalla norma. La legge consente di percepire il vitalizio a 60 anni, ma è previsto un anno di anticipo per ogni anno che superi il quinquennio minimo di contribuzione: gli otto anni di contributi, permettono un anticipo di tre anni sulla data ordinaria (57 anziché 60 anni). Non è l’unico perché insieme al leader e fondatore di Sinistra Ecologia e Libertà vanno in pensione gli altri ex consiglieri regionali pugliesi che hanno maturato il diritto sino all’anno 2013 quando il consiglio regionale guidato da Vendola ha deciso di abolire il vitalizio.
Nichi Vendola, classe 1958, sulla base della legge regionale della Puglia n.8/2003, ha diritto al vitalizio avendo ricoperto l’incarico di consigliere dal 18 maggio 2005 al 2 luglio 2015. Vendola ha chiesto alla Regione la corresponsione dell’indennità a fine giugno ed ha versato lo scorso 15 luglio 2015 i 9.508,68 euro necessari al completamento degli otto anni di contribuzione obbligatoria. Il calcolo degli uffici regionali valgono “a partire dal 1° settembre 2015”. Nell’esercizio finanziario 2015 la Regione Puglia ha impegnato 13.452.550,56 euro per pagare gli assegni vitalizi mensili lordi agli ex consiglieri regionali e ai loro aventi causa (titolo di reversibilità).
Pensione Vendola anche da parlamentare?
In caso di rielezione da parlamentare Nichi Vendola vedrà sommarsi anche la pensione da parlamentare.