“Nel Movimento 5 stelle ci sono delle persone eccezionali, ragazzi svegli, intelligenti, appassionati ma c’è anche qualcuno che per altri giochi o interessi sta dall’altra parte”. Continua la querelle iniziata una settimana fa tra il Movimento 5 Stelle e l’associazione Libera di Don Luigi Ciotti. Ieri è stato proprio il fondatore del Gruppo Abele a tornare sulla diatriba in un’intervista rilasciata dal canale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), Tv 2000.
“C’è qualcuno che ha scritto che si è rotto l’idillio tra Libera e Movimento 5 Stelle – ha continuato il presidente di Libera – non c’è stato mai un idillio ma forme di collaborazione su dei temi che devono coinvolgere tutti. La mia ferita e sofferenza è vedere che subentrano altri giochi e interessi e questi non devono andare ad umiliare una battaglia per il reddito di dignità che ha bisogno che tutte le forze si mettano insieme per raggiungere l’obiettivo di uguaglianza, diritti e dignità di tutte le persone”.
Solo nel gennaio scorso infatti Beppe Grillo e don Ciotti si erano incontrati a Roma per discutere di una proposta comune sul reddito di cittadinanza, diventato da qualche mese il cavallo di battaglia dei 5 Stelle in Parlamento e nei talk show. In un video registrato per l’occasione, Grillo e don Ciotti avevano parlato di “condividere” un obiettivo da raggiungere “insieme” per ridare “dignità e libertà” ai milioni di poveri nel nostro paese. “Non si può più perdere tempo!” era stato il monito del Presidente di Libera. Proprio ieri don Ciotti è tornato a ribadire che “il reddito di dignità non è l’invenzione di qualcuno ma parte dalla fatica delle persone, c’è gente disperata che non sa dove sbattere la testa”. “La politica è al servizio del bene comune – ha concluso – mi auguro che ci sia uno scatto di tutte le forze politiche. Non prendiamo in giro tanti ragazzi che sono orfani di un territorio perché non trovano spazi ed opportunità”.
Nonostante la battaglia comune sul reddito di cittadinanza, qualcosa tra il Movimento e l’associazione antimafia sembra essersi rotto. Il 25 settembre infatti il quotidiano di Roma il Tempo aveva pubblicato una bozza del dossier “Mafia e litorale romano: il caso Ostia” redatto dai grillini prima della consegna alla Commissione Antimafia.
Nella relazione i 5 stelle andavano all’attacco di Libera con accuse molto pesanti, peraltro smentite punto per punto dall’associazione nella conferenza stampa tenutasi il 25 settembre scorso: la gestione di spiagge “con assegnazione per affidamento diretto senza un bando pubblico”, il “silenzio non solo sui maxi appalti e sulla gestione degli appalti pubblici” ma anche “sulla non ratifica del protocollo dell’associazione antimafia DaSud da parte della giunta” e infine “sulla poca trasparenza dell’amministrazione del X Municipio, che ha portato poi all’arresto di Tassone (minisindaco di Ostia agli arresti domiciliari per aver ricevuto 30mila euro in cambio di favori a Buzzi e Carminati, ndr).
Libera aveva risposto subito con una nota in cui smontava con tanto di elenco puntato le accuse dei 5 stelle. “La ricerca della verità è la base della giustizia – era intervenuto Don Ciotti – ben vengano allora tutte le documentazioni, analisi, testimonianze volte a dissipare le ambiguità e rischiarare le zone d’ombra. Ma a patto che siano oneste, serie, disinteressate, né mosse dalla presunzione di avere in tasca quella verità che si dice di cercare. Se mancano queste prerogative etiche, la denuncia diventa diffamazione, calunnia”. Così l’associazione antimafia aveva annunciato querele nei confronti del gruppo pentastellato: “ci riserviamo di adire a vie legali se chi ha redatto non fa pubblica ammenda delle falsità dette e scritte”.
Allora i 5 stelle avevano tentato un mezzo passo indietro invitando il Tempo a non pubblicare altri stralci della relazione “non ufficiale”. L’ex capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, originaria proprio della Capitale, ha dichiarato nei giorni scorsi che “la relazione ufficiale deve essere ancora depositata alla Commissione parlamentare antimafia” e solo allora i 5 stelle saranno “i primi a renderla pubblica” e “a metterci la faccia”. Ad oggi la bozza è ancora allo studio degli avvocati del Movimento.
Ieri intanto allo scontro si è aggiunto anche l’assessore alla Legalità del Comune di Roma e commissario di Ostia, Alfonso Sabella, che ha denunciato un “interesse personale” del consigliere municipale grillino Paolo Ferrara sulla spiaggia libera di Ostia “SPQR” che tanto ha fatto discutere. Dal blog di Grillo si annunciano querele nei confronti del commissario che viene anche accusato di “aver appeso la toga al chiodo” per fare “il politicante da bar”. Intanto stamani il Tempo ha pubblicato nuovi documenti in cui si rileva un’interrogazione presentata dai grillini in Consiglio Regionale lo scorso 3 agosto dal titolo eloquente: “illegalità nella gestione della spiaggia libera Spqr di Ostia”. In soldoni, nuove accuse nei confronti di Libera e di Uisp Roma.
Giacomo Salvini