Sondaggio Datamedia del 30 settembre 2015: tra le forze politiche rappresentate in parlamento, questa settimana cresce solamente il Movimento 5 Stelle.
L’istituto Datamedia Ricerche ha eseguito per il quotidiano Il Tempo il monitoraggio delle intenzioni di voto degli italiani e della loro fiducia nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. Vediamo nel dettaglio i risultati che emergono nella scheda pubblicata nell’edizione del 30 settembre 2015.
Sondaggio Datamedia: le intenzioni di voto
Questa settimana tutte le forze politiche presenti in parlamento si mostrano stabili o in lieve calo, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, che recupera quasi mezzo punto e si porta al 25,2%, consolidandosi quale principale raggruppamento di opposizione e capace ancora di espandere il suo bacino elettorale a scapito degli altri partiti. Infatti, la Lega Nord, ad esempio, dopo la grande scalata dell’ultimo anno con Matteo Salvini che l’ha portata al terzo posto tra le forze politiche con più consensi, scalzando Forza Italia, sembra aver saturato il mercato elettorale (a meno che non riesca a cannibalizzare del tutto gli alleati) e al momento mostra qualche segno di cedimento: oggi la Lega è stimata al 14,9% (-0,1), mentre Forza Italia è data all’11,5% (-0,1). Stabile Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale che conserva il 3,8% dei possibili voti validi.
Anche il PD, guidato dal segretario, nonché premier, Matteo Renzi, mostra un lieve calo e questa settimana otterrebbe il 32,7% (-0,2); l’alleato di governo NCD-UDC, nella coalizione Area Popolare, avrebbe il 2,5% (-0,1), percentuale insufficiente a garantirgli seggi in Parlamento, qualora si votasse con l’Italicum-Espositum, che prevede uno sbarramento al tre per cento.
La soglia verrebbe superata però da SEL, che secondo il sondaggio Datamedia di questa settimana riuscirebbe a raccogliere il 3,8% dei voti validi. In lieve crescita tutta la galassia dei piccoli partiti esclusi, oggi data al 5,6% (+0,2).
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi gode della fiducia del 32% degli italiani, in calo di un punto rispetto alla rilevazione precedente; torna quindi ai livelli della metà di settembre.