Politica in pillole del 2 ottobre 2015
Politica in pillole di venerdì 2 ottobre 2015. Le dichiarazioni politiche più interessanti di oggi le trovi qui!
- “Io non sono credente, ma il Papa com’ è noto è infallibile, non potrei mai dargli suggerimenti” Matteo Orfini, presidente del Pd.
- “Pace e riconciliazione in Libia sono possibili E il tempo è ora. Non potete fallire e non possiamo fallire” Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri.
- “L’attacco alla Rai e ai talk show è stato un grande segno di debolezza di Renzi. Evidentemente ha paura che oggi il palinsesto di una tv possa fargli perdere consenso” Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera.
- “#Fini, #Alfano, #Verdini. Mi fanno schifo i traditori” Matteo Salvini, leader della Lega Nord.
- “Nel 2016 ci saranno circa 1.000 comuni che andranno al voto, tra questi molte grandi città come Trieste, Napoli, Milano, Torino e forse Roma. Le formazioni delle liste M5S e la scelta del candidato sindaco saranno fatte dagli iscritti e dagli attivisti come è avvenuto finora” blog di Beppe Grillo.
- “Pensate che Renzi possa fare una lista con Verdini in testa e voi? Ma non è possibile, resterete a casa” Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia.
- “La mia sensazione è che Obama e Putin vadano verso un accordo sulla Siria. Putin è d’accordo di attaccare l’Is ma si tratta d’una guerra per procura, nessuna delle due potenze invierà truppe sul terreno. Quindi quel malandato esercito di Assad va rafforzato e ben armato perchè quello soltanto dispone di truppe sul terreno. Putin appoggia Assad, Obama no, ma dovrà rassegnarsi perchè con i soli bombardamenti aerei l’Is non sarà battuto” Romano Prodi, ex premier.
- “Il rischio è che la ripresa economica venga bloccata dalla corruzione. In queste settimane ho ricevuto o sono andato a incontrare diversi ambasciatori stranieri interessati al nostro Paese. Il discorso che mi hanno fatto pressochè tutti in sintesi è questo: per investire vogliamo garanzie, una burocrazia che funzioni, controlli puntuali e nessuna mazzetta da dover pagare. L’Expo è stato un volano eccezionale per il nostro Paese. Cerchiamo di non sciupare questa occasione” Raffaele Cantone, presidente dell’Anac.
- “Vorrebbero una Rai di un conformismo totale, Anzaldi è un democristiano che vorrebbe riportare la Rai agli anni ’50. Renzi voleva la rottamazione, invece fanno antiquariato per tornare allo speaker che racconta le cerimonie d’inaugurazione. Ecco il nuovo che avanza: Renzi-Fanfani. Siamo al Fanfani analogico, in bianco e nero. E per colpa loro si è rotta l’empatia che Renzi aveva con la sua audience. Un errore clamoroso, controproducente, dannoso” Carlo Freccero, membro del Cda Rai.
- “Io l’editto bulgaro di Berlusconi l’ho vissuto sulla pelle ed era un’altra cosa. Lì c’era un presidente del Consiglio che chiese la testa di alcuni giornalisti e la ottenne” Maurizio Mannoni, conduttore di Linea Notte su Rai3.
- “Perchè dovrei dimettermi? Non c’è stata alcuna sfiducia. Gli amici consiglieri hanno solo ritenuto opportuno non presentare il bilancio consolidato senza inserire quello della disastrata azienda municipalizzata della nettezza urbana, ridotta in questo stato dalla precedente giunta comunale di centrosinistra. Il problema è che, per colpe non nostre sulle quali sta indagando la Procura, i conti di quell’azienda devono essere rifatti da capo a piedi. Così abbiamo deciso di presentare il nostro bilancio per poi integrarlo successivamente. Il consiglio ha deciso il contrario e questa è democrazia. E io sono anche contento di questo atteggiamento” Filippo Nogarin, sindaco di Livorno.