Avanti con le riforme – anche a maggioranza allargata – e con il taglio delle tasse. Il premier Matteo Renzi, in un’intervista concessa al quotidiano Repubblica si sofferma sui temi di lotta politica odierna – dalle riforme al confronto interno al PD – e su quelle che saranno le battaglie future che il suo esecutivo cercherà di portare avanti.
Riguardo alla tenuta del partito, Renzi spiega: “Io voglio il PD unito, sempre. E lavoro per questo”. E aggiunge: “Nel PD c’è ancora qualcuno che forse non ha ancora elaborato a pieno il lutto del congresso”. Nessuna preoccupazione riguardo a possibili ‘trappoloni’ da parte della minoranza interna: “Non condivido alcune loro idee ma non dubito della loro lealtà”.
Renzi su tasse e riforme
Riguardo al percorso riformistico e al sopraggiunto sostegno dell’ex forzista Denis Verdini, Renzi non storce il naso e respinge le accuse di trasformismo: “Verdini ormai è diventato il paravento per qualsiasi paura. Tutti lo evocano anche vedendolo dove non c’è: ormai è raffigurato come una sorta di mostro di Lochness nostrano”. E stoppa le voci su possibili modifiche all’Italicum: “Mi sembra assurdo e fuori tempo aprire un dibattito quattro mesi dopo l’approvazione”.
Riguardo alla situazione dell’economia, a pochi giorni dalla presentazione della Legge di Stabilità, il premier non ha dubbi: “L’Italia è ripartita. Ma non lo dico io, lo dicono i numeri dell’Istat, del Fmi, dell’Inps. Tutto questo è frutto delle riforme”. E oltre a difendere la Tasi – “Toglierla sulla prima casa per tutti e per sempre è un fatto di giustizia sociale” – annuncia la volontà di tagliare anche l’IRES, l’imposta sul reddito delle società: “Nel 2017 senz’altro. Nel 2016 qualche altra sorpresa ci sarà e sarà positiva”.