Il premier Renzi e l’ottimismo sull’economia “PIL a +1% e abbasseremo ancora le tasse”

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“Chi appoggia le riforme aiuta l’Italia. I senatori che stanno con Verdini le riforme le avevano già votate: l’incoerenza non è di chi sta votando le riforme, ma di chi ha cambiato idea”. Il premier Matteo Renzi – intervistato alla trasmissione Rai In 1/2 ora – difende la posizione dell’ex braccio destro di Silvio Berlusconi e regista dell’operazione Ala, bollata dai detrattori come esempio lampante di un “delirio trasformista”. Renzi non solo difende Verdini ma rigira le accuse al centrodestra, vero responsabile – secondo il premier – della sua attuale crisi e frammentazione: è “un problema di Berlusconi” e non dei verdiniani “se lì dentro stanno litigando tra loro”.

Renzi e l’ottimismo sull’economia

Il premier parla anche di economia e tasse. Sul PIL cresce l’ottimismo: “avevamo fatto una previsione del +0,7%, nel def l’abbiamo rialzata a +0,9%, ma io credo che arriveremo all’1%”. Sulle tasse, confermato il possibile intervento sull’IRES – già anticipato da un paio di giorni – dichiarando che ci sarà “un intervento significato per il lavoro, una riduzione di tasse per le imprese, credo riusciremo almeno in parte ad anticipare al 2016”. Accantonando però l’ipotesi di taglio IRES solo al Sud: “non si può fare, sarebbe aiuto di Stato”.

Quelle avanzate da Renzi sono una serie di misure volte a riconquistare la fiducia di cittadini che “per paura hanno risparmiato 350 miliardi di euro che è una cifra enorme” e che servono a lanciare un messaggio: “le tasse le abbassiamo e le pagano tutti e chi è onesto paga meno: in Italia è finito il tempo dei furbi”. Puntando semplicemente ad incrociare i dati ed evitando di prendere i finanzieri e fargli fare “la posta fuori dei negozi di lusso, come a Cortina”, mossa sbagliata perché “fa pensare a uno stato di polizia”. Cauto ottimismo anche sul rientro dei capitali all’estero: ” il primo anno un miliardo e mezzo è già entrato. Sul prossimo anno saremo molto prudenti, metteremo a bilancio 2-2,5 miliardi. Ma non sarei sorpreso se fossimo vicini ai 5 miliardi grazie all’accordo con la Svizzera”.

Renzi parla anche di spending review – “la revisione della spesa funziona”, e aggiunge “taglieremo mille poltrone e non la Sanità” – e di lavoro, difendendo il Jobs Act (una misura “che apprezza l’Europa e il mondo”) ma chiarendo che gli incentivi “saranno certamente ridotti perché funzionano solo se sono una tantum, sennò diventano una sorta di metadone”.

Dal premier una battuta anche sul canone Rai, che sarà ridotto da 113 a 100 euro e che quasi certamente entrerà in bolletta: “dal prossimo anno ci sarà una riduzione del canone e diciamo che lo devono pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà la bolletta. Chi è onesto paga meno”.