“Le sanzioni a Barani e D’Anna sono una lavata di faccia ridicola. Gesti sessisti così pesanti avrebbero dovuto essere sanzionati adeguatamente, senza inventarsi altro”. Lo dice a Repubblica il capogruppo dei 5 stelle al Senato, Gianluca Castaldi, sanzionato con la ‘censura’ dopo la bagarre durante la discussione sul ddl costituzionale.
Si aspettava la punizione anche per gli M5S perchè, afferma, “deve passare il messaggio secondo cui i provocatori siamo noi. Sono andato a dirlo a Grasso di persona per evitare polemiche, questa cosa non è accettabile, è ingiusta”. Castaldi spiega che “era un momento concitato” e si è alzato per andare dal ministro Boschi. “Le ho solo detto: sei stata muta sulle riforme, almeno su questo dovresti dire qualcosa. Ma è stata zitta, così come hanno taciuto la Pinotti, la Giannini. E la presidente della Camera Boldrini”.
Parlando delle sazioni comminate ai senatori Barani e D’Anna, ricorda che “noi abbiamo preso dieci giorni per aver bloccato il voto sullo sfascia Italia per un quarto d’ora” e “ci hanno denunciati per attentato agli organi costituzionali. A Barani e D’Anna, invece, una carezza”.
Caso Barani D’Anna, senatore sospeso “Grasso Ponzio Pilato”
“La moviola, quella, era più onesta: questo invece è stato un processo in contumacia e Grasso è un ipocrita e un bugiardo”. Cosi, uno dei due senatori puniti con cinque giorni di stop dopo i gesti in Aula durante la discussione sul ddl costituzionale Enzo D’Anna (l’altro è Lucio Barani) intervistato al Mattino. A suo avviso tutto è successo per “far mancare due voti al Senato, a Renzi”. “La più grande accusatrice è stata Cinzia Bonfrisco, la ‘capa’ dei fittiani. E poi Grasso è stato vergognoso contro di me e il mio collega. Ma non finisce qui: ora deve rigare dritto altrimenti non la passerà liscia”.