Verdini svela il suo progetto politico, il senatore punta al centro: si possono fare grandi cose
Denis Verdini è senza dubbio l’uomo del momento: domina la scena politica e sembra trovarsi a suo agio in questa fase di grande esposizione politica e mediatica. Il senatore, leader di ALA, ospite di Giovanni Minoli a Mix24 parla dei progetti per il futuro: “Nel centro c’è un grande movimento e un grande interrogativo: che fare? Io penso che si possono fare grandi cose, senza andare nel giardino dei vicini. Il giardino c’è già, bisogna ordinarlo, abbassare gli steccati e riunire tutto ciò che c’è”.
L’ex plenipotenziario del leader di Forza Italia ed ex premier Berlusconi si concede una battuta anche sullo stato di salute del centrodestra e sulla volontà di Forza Italia di far cadere il Governo Renzi. Ecco la risposta “Io penso di no, il centrodestra deve essere riorganizzato ed il tempo aiuta”
Verdini: ingenuità caratteristica della sinistra
“Questi voti – spiega Verdini riferendosi alla posizione assunta dal suo movimento sulle riforme – a seconda dell’ingenuità degli altri assumono valore. La sinistra ha questa caratteristica dell’ingenuità, perché hanno il segretario del loro partito che fa il presidente del Consiglio, mi pare che sia il vero, unico, grande partito che c’è sempre stato, che ha una cosa di fondo: la discussione e la decisione”.
Verdini: Bersani mi sta simpatico
Verdini replica alle recenti affermazioni di Pierluigi Bersani: “A me sta simpatico, il suo giardino non so cosa sia e non mi interessa. Io sono a mio agio nel giardino che stiamo creando”. Quanto invece all’ex capogruppo Dem alla Camera, Roberto Speranza, “io non parlo” di lui e vorrei che “non parlasse di me”.
Verdini commenta poi quei sondaggi secondo i quali l’alleanza con Ala farebbe perdere ai Dem il 7 per cento: “Il Pd con me non ha nulla a che spartire, quindi non perde il 7 per cento”. Dopo l’appoggio dato alle riforme, l’ex esponente di Forza Italia chiarisce: nessun ingresso in maggioranza, “assolutamente no, aiutiamo per ciò che è giusto”. E Matteo Renzi, puntualizza ancora il leader di Ala, “non è il nostro leader, ma lo guardiamo con attenzione perché solo i leader cambiano la storia del Paese e lui può essere uno di quelli che la cambia: è simpatico, empatico e ha le caratteristiche che hanno i leader”.