Politica in pillole del 6 ottobre 2015
Politica in pillole di martedì 6 ottobre 2015. Le dichiarazioni politiche più interessanti di oggi le trovi qui.
- Sulla base di esposti presentati da Fratelli D’Italia e dal Movimento Cinque Stelle, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle spese del sindaco Ignazio Marino. Il fascicolo per ora è senza ipotesi di reato nè iscrizioni.
- “La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata, non è stata messa in questione dal Sinodo precedente” Papa Francesco.
- “L’Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un’approvazione da parte del Parlamento e un’approvazione da parte del Presidente della Repubblica. Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell’Unità?” Beppe Grillo, leader M5S.
- Il Fmi ritocca al rialzo le stime per l’Italia che sperimenta una “crescita più forte del previsto”. Il pil del Belpaese crescerà quest’anno dello 0,8% (0,1 punti percentuali in più rispetto alle stime), per poi accelerare a +1,3% nel 2016 (+0,1 punti percentuali) dopo una contrazione dello 0,4% nel 2014.
- I ribelli del Donbass hanno rimandato al prossimo anno le elezioni locali avversate dal governo ucraino e prima fissate per il 18 ottobre a Donetsk e per l’1 novembre a Lugansk: ma “a condizione dell’esecuzione completa dei punti politici di Minsk-2 da parte di Kiev”.
- “Boschi premier? Perchè no? Mi piacerebbe un presidente donna in futuro” Alessandra Moretti, capogruppo Pd regione Veneto.
- “Un atto di fiducia nel libro, certo, ma anche nell’Italia, nella creatività, nell’intelligenza, nella voglia di conoscere e di emozionarsi degli italiani, quindi, in definitiva, nel futuro del Paese e nella qualità di questo futuro. E di questo siamo molto orgogliosi” Marina Berlusconi, presidente di Mondadori.
- “La Turchia ha messo in guardia l’Unione europea sulla possibilità che altri tre milioni di potenziali rifugiati possano arrivare da Aleppo e dai suoi sobborghi” Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue.
- “Ho sempre pensato che la proprietà di una casa editrice fosse un elemento non trascurabile della sua qualità, così come lo è il numero di copie vendute dei libri che si pubblicano» e «quando la proprietà della maggioranza coincide con chi decide quali libri fare e in che modo, l’esposizione al rischio è massima e non ci sono scuse dietro cui trincerarsi. Ed è una bella sfida” Roberto Calasso, presidente della Adelphi,
- “Nei confronti del M5s si usano due pesi e due misure con il regolamento parlamentare ma anche da parte dei media: dalla tribuna i fotografi puntano l’obiettivo unicamente e solo verso di noi” Nicola Morra , senatore M5S.
- “Stiamo valutando con Eurostat la possibilità di un’uscita di Anas dal perimetro della Pubblica Amministrazione” Graziano Delrio, ministro dei Trasporti.
- “La carica dei cento? No, credo che se il servizio di sicurezza l’avesse consentito, sarebbe stata la carica dei mille”. Così la parlamentare Nunzia De Girolamo (Fi) definisce l’incontro a Palazzo Grazioli di domani pomeriggio (ore 17) con il presidente Silvio Berlusconi di cento amministratori campani che hanno deciso di seguirla nel suo rientro in Forza Italia.
- “Quelle contro i manager di Air France sono violenze inaccettabili che ledono l’immagine della compagnia” Francois Hollande, presidente francese.
- “Occupare le fabbriche? Sarei pronto a farlo per difendere il lavoro” Maurizio Landini, segretario generale Fiom.
- “L’azione militare della Russia in Siria preoccupa la Nato non solo per le violazioni dello spazio aereo turco, ma anche perchè» gli aerei russi non attaccano l’Isis ma i gruppi dell’opposizione che combattono l’Isis ed anche i civili” Jens Stoltenberg, segretario Nato.
- “L’Italia può fare di più e in termini di crescita è di sicuro possibile che possa fare come o meglio della Germania, come auspicato dal premier Matteo Renzi” Thomas Helbling, dipartimento economico del Fmi.
- “Barani e D’Anna? Li espellerei dal senato tout court, ma non per il gestaccio, quanto per il viscidume, per la tristezza, per lo squallore. Se potessi, quelli che cambiano partito in corso d’opera li manderei all’Isola dei Famosi” Matteo Salvini, leader della Lega Nord