Berlusconi: “My Way”, la prima biografia tra luci e ombre
Più di cento ore di interviste raccolte in 300 pagine, così Silvio Berlusconi ha deciso di raccontarsi per la prima volta al grande pubblico attraverso la penna di Alan Friedman, giornalista e conduttore televisivo statunitense, oltre che editorialista del Corriere della Sera.
“Per molti anni, molti giornalisti mi hanno chiesto di raccontare loro la storia della mia vita. Ho sempre rifiutato. Ho accettato di collaborare con Alan Friedman perché mi fido di lui. Come disse Steve Jobs al suo biografo: “Io le racconterò la mia storia, lei scriverà ciò che vuole”, queste le parole con cui Berlusconi presenta la sua prima biografia in un video messaggio in inglese.
Il libro, intitolato “My Way. Berlusconi si racconta a Friedman”, esordirà domani e sarà pubblicato in Italia dalla casa editrice Rizzoli Libri, venduta qualche giorno fa alla Mondadori per 127,5 milioni di euro, e negli Stati Uniti da Hachette Book.
Berlusconi: Friedman assicura “nessuno sconto”
“Quindici mesi fa, quando questo progetto ebbe inizio dissi a Silvio Berlusconi che non gli avrei fatto sconti e che non stavo scrivendo la storia di un santo, ma la storia di una vita straordinaria, nel bene e nel male”, svela Friedman in una nota introduttiva del libro. Lo scrittore americano assicura poi che l’obiettivo è quello di dare al racconto un taglio internazionale, sottolineando i passaggi salienti della vita di Berlusconi dal Cremlino alla Casa Bianca e utilizzando come sfondo le varie crisi nazionali e internazionali che il Cavaliere ha attraversato sia come uomo politico che come cittadino.
Si parlerà dei suoi rapporti personali con numerosi leader passati e presenti, da Putin fino a Gheddafi e non verranno lasciate da parte nemmeno le vicende più scottanti, dai diversi scandali giudiziari e mediatici, alla strenua contrapposizione con la Magistratura fino all’amore che l’ha accompagnato per tutta la sua vita senza mai spegnersi: il Milan.
Berlusconi: “voglio vincere un’altra volta”
Friedman, invitato ieri a Ballarò per la presentazione del libro in uscita, ha rivelato che Berlusconi, durante un’intervista, avrebbe scritto su un taccuino: “non me ne andrò fino a che non avrò vinto un’altra volta”. L’aneddoto è stato accompagnato da un video, trasmesso sempre ieri durante la prima serata di Rai3, in cui l’ex Premier apre la sua casa di Arcore alle telecamere, mostrando il suo studio, i trofei, i ricordi che lo legano al passato da costruttore della famosa città giardino di “Milano 2”, fino a tornare ancora più indietro grazie a una foto che lo ritrae sedicenne mentre intona una canzone al microfono.
Ma c’è una verità che, secondo Friedman risulta particolarmente evidente dagli ultimi quindici mesi trascorsi con il Cavaliere, ed è che Berlusconi non vuole lasciare il palcoscenico, e soprattutto se ne vuole andare alle sue condizioni e con i suoi tempi.
Irene Masala