Angela Merkel ora può vincere il Premio Nobel per la Pace. La voce è iniziata a girare già da qualche giorno tra i principali scommettitori internazionali ed è stata ripresa dal Telegraph venerdì scorso. Il quotidiano inglese, citando un post del sociologo norvegese Kristian Berg Harpviken, ha rivelato che la cancelliera tedesca ad oggi sarebbe la favorita a ricevere il Nobel sia per la gestione dell’emergenza migranti sia per aver giocato un ruolo fondamentale come mediatore tra Valdimir Putin e Petro Poroshenko sul fronte ucraino.
Come ogni anno Harpviken – direttore del Peace Research Institute Oslo (PRIO) –ha stilato una lista dei primi 5 candidati che hanno alte possibilità di vittoria.
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Angela Merkel
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Juan Manuel Santos and Timoleón Jiménez
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Dmitry Muratov and the Novaya Gazeta
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Article 9 Association
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Jeanne Nacatche Banyere, Jeannette Kahindo Bindu and Dr. Denis Mukwege
Nella sua shortlist il ricercatore norvegese mette al secondo posto il Presidente della Colombia e il capo dell’esercito dei rivoluzionari colombiani perché “dopo 50 anni di guerra – scrive – mai ci siamo avvicinati così ad un accordo di pace duraturo”. Al terzo posto invece si trova il famoso quotidiano russo “Novaya Gazeta” (e il suo direttore) che ad oggi rappresenta una delle pochissime voci indipendenti in un Paese in cui la libertà di stampa viene quotidianamente martoriata dalle istituzioni. Al quarto posto poi Harpviken inserisce l’associazione giapponese “Articolo 9” che si batte per far rispettare proprio l’articolo della Costituzione nipponica secondo cui il Paese rinuncia alla guerra e all’uso della forza, mentre all’ultimo posto dei papabili si trovano 3 attivisti congolesi – tra cui il ginecologo Denis Mukwege – candidati per il loro “impegno di lunga data contro le violenze sessuali”.
Sulla Merkel il sociologo scrive che “ha mostrato una autentica leadership” posizionandosi “al di sopra della lotta politica” dimostrando “un approccio umanitario in una situazione difficile”. Forse “non è paragonabile a Madre Teresa di Calcutta – conclude Harpviken – ma senza Angela Merkel non è pensabile una risposta europea comune” all’emergenza di migranti e rifugiati.
Nobel per la pace, Altri candidati
I candidati di quest’anno sono 273 di cui 68 organizzazioni e 205 persone. 273 è il secondo numero più alto di candidati al Nobel per la Pace di sempre, superato solo dalle 278 candidature del 2014.
Secondo le regole del premio le candidature non possono essere rivelate fino a 50 anni di distanza. Nonostante questo tra i nomi rivelati ad inizio anno ci sono sicuramente Papa Francesco, l’ex informatico della NSA Edward Snowden, il presidente egiziano Abdel Fath al-Sisi e – tra le organizzazioni – l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Il premio
Il premio Nobel per la Pace sarà assegnato domani alle 11 mentre la consegna avverrà il prossimo 10 dicembre a Oslo insieme a tutti gli altri (letteratura, medicina, fisica, economia, chimica). Al vincitore – può essere più d’uno – viene consegnata una medaglia, un diploma e un documento che attesta la vincita di 8 milioni di corone svedesi (fino al 2012 erano 10) pari circa a 855mila euro. Il finanziamento proviene dagli interessi sul capitale donato da Alfred Nobel, l’inventore della dinamite e ideatore del premio.
Nobel per la pace, La storia
Dal 1901 – anno di debutto – al 2014 sono stati conferiti 96 Nobel. L’ambìto riconoscimento, infatti, non è stato assegnato in 19 occasioni: durante la grande guerra (tranne nel 1917 quando è stato vinto dalla Croce Rossa), in quattro dei vent’anni che hanno separato i due conflitti mondiali (1923, 1924, 1928, 1932), per tutto il secondo conflitto (ancora eccetto il 1944), nel 1948, 1955, 1956 e negli anni della guerra del Vietnam (1966, 1967, 1972).
Su 128 vincitori totali, 103 sono persone mentre 25 le organizzazioni. Dei 103, solo 16 (15%) sono donne e, di queste, addirittura 13 hanno vinto il premio dopo il 1976.
Lo scorso anno il premio è stato conferito a Malala Yousafzai – attivista pakistana vittima di un’attentato nel 2012 – che è risultata essere la più giovane (17 anni) a vincere il Nobel.
Dal 1901 a oggi solo un italiano ha ricevuto il riconoscimento dall’istituto norvegese: il pacifista milanese Ernesto Teodoro Moneta nel 1907.
Nobel per la pace, Cosa dicono i bookmakers
Alla vigilia dell’annuncio le agenzie di scommesse internazionali sembrano puntare tutto su Papa Francesco. Secondo “William Hill” è testa a testa tra il Santo Padre e Don Mussie Zerai, il sacerdote eritreo rifugiato politico in Italia è da sempre un fervente protettore di migranti e richiedenti asilo. L’agenzia offre una vincita di 6 volte la posta per questi due nomi.
Per “Paddy Power” invece il favorito è senza dubbio Zerai (dato a 5,90) mentre Bergoglio è staccato di tre posizioni (7,25) anche dietro al quotidiano russo Novaya Gazeta. Per Angela Merkel viene offerta 13 volte la posta e 15 per Edward Snowden e Ban Ki Moon. Nota di colore: tra i papabili spuntano nomi improbabili come Wayne Rooney, Leonardo Di Caprio e Taylor Swift. Tutti quotati a 250.