“Doveva essere la guida morale della città, ma non lo è stato. Marino ha fallito“. Disilluso, è questo la descrizione adatta al commento di Carlo Verdone sulla vicenda romana, con la città che da ieri non ha più un primo cittadino.
La travagliata vicenda romana, con Marino che dopo settimane di vero e proprio assedio politico e mediatico si è dimesso, ha colpito buona parte dell’opinione pubblica, non solo della città. Nonostante Marino abbia ricevuto molti encomi dalle istituzioni per l’impegno contro la cupola che gestiva Roma da anni, e con i riferimenti giudiziari che si abbattevano più sulla passata amministrazione, il dottore genovese è stato lasciato sempre più solo, fino ad essere scaricato sia dalla sua giunta che dai partiti che formavano la sua maggioranza.
E Carlo Verdone, da sempre cittadino romano prima che grandissimo attore, ha molto da rimproverare all’ormai ex sindaco. “Meno male, ha fatto bene a dimettersi. Ormai non passava più nemmeno per un eroe. L’avevano abbandonato tutti. Il vicesindaco, due assessori, il Pd, Sel” ha commentato l’attore, esprimendo la propria fiducia verso un nuovo inizio per la prossima primavera: “E adesso mi va bene qualsiasi cosa. Anche i Cinquestelle, se hanno idee, uomini giusti che non perdono tempo“. Un endorsement inaspettato, frutto di una grandissima delusione per la gestione dei problemi della città. In un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano, infatti, l’attore parla di molteplici problemi e dell’inefficienza dell’amministrazione Marino. Verdone lamenta di buche pericolose per le strade di Roma, quando “Il primo obiettivo di un sindaco deve essere la messa in sicurezza di pedoni, motociclisti, automobilisti. Anche dei ciclisti, e lui lo è. Non lo ha fatto. Le Mura Aureliane crollano – continua Verdone –, dopo una curva c’è un segnale di pericolo per massi che cadono. Sai da quanto? Due anni. E Marino cosa ha fatto? Niente“.
E anche dove intervenuto, l’ex sindaco ha fatto male, secondo l’attore, come nel caso del “progetto Fori Imperiali, che ha portato come primo risultato alla morte del quartiere Monti. Ormai hanno chiuso tutti i negozi da quelle parti, tranne giusto qualche gelataio. Non era quella la priorità“. L’attore continua la propria invettiva contro Marino anche sullo scandalo dei Casamonica, chiedendosi come si possa garantire la sicurezza del Papa quando si permette liberamente un elicottero sorvolare la città senza alcun permesso.
“L’unica speranza per il PD è Zingaretti – sentenzia l’attore -, ma dubito lasci la regione“. Verdone, quindi, apre già la bagarre per il prossimo sindaco di Roma, con il PD costretto a fare un nome forte per non cadere in un rumoroso e clamoroso fallimento nell’anno delle elezioni in grandissime città come Napoli, Milano, Torino, Bologna, Cagliari… e ora anche Roma. Ma l’attore non si aspetta molto da nessuno, definendo Roma “la tomba dei sindaci: è troppo grande e ha troppi problemi per essere completamente risanata, oltre ad un alto tasso di inciviltà trai romani“.
Francesco Di Matteo