Alemanno: “Sono povero per colpa della politica”
Povero per via della politica. Non si sente molto in questi tempi, tuttavia Gianni Alemanno sembra esserne sicuro. La campagna elettorale 2013, quella persa contro Marino, avrebbe lasciato un buco evidente. 400.000 euro, addirittura.
“Mi sono trovato in forte difficoltà economica”, afferma Alemanno, ex sindaco di Roma, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. Una difficoltà a sei cifre sorta al fine di “pagare i debiti della campagna elettorale”. L’ex numero 1 al Campidoglio ha “dovuto vendere la casa di Roma e sto vendendo anche quella al mare che mi aveva lasciato mio padre”, racconta con un po’ di amarezza. Una delusione che non palesava quando, appena sconfitto alle elezioni capitoline, aveva affermato: “tirerò fuori la mia laurea in Ingegneria. Sono un ingegnere, farò consulenze”.
Ma Il Fatto Quotidiano non sembra vederla così: il giornale fondato da Marco Travaglio, infatti, rispolvera una vecchia storia riguardante “Gianni Alemanno che, una volta perse le elezioni contro Ignazio Marino, ha incassato 70mila euro dalla Fondazione Nuova Italia, di cui è presidente”. Consulenze a sé stesso, secondo Il Fatto, che rilancia: la sua attività di ingegnere, allora, non c’entrava nulla. Quei soldi servivano “per sanare i debiti della compagna elettorale”. Alemanno risponde. Parte dal concetto secondo il quale non è stato pagato come ingegnere, per quindi argomentare: “quando faccio delle attività di qualsiasi genere uso la partita Iva, ma nell’oggetto c’è scritto qualcosa come ‘collaborazione’. Dopo che ho finito il mio incarico da sindaco, per un certo periodo mi è stato pagato un compenso come presidente della Fondazione perché avevo tante spese da pagare per la campagna elettorale e non avevo proprio reddito materiale”.
Pur non essendo indagato, questa vicenda getta un’ombra notevole nei confronti dell’ex sindaco di Roma, proprio in un periodo in cui i primi cittadini della capitale non se la passano bene.