“L’uscita dall’euro sarebbe per l’Italia una catastrofe”. Ne è convinto Guy Verhofstadt, candidato alla presidenza della Commissione europea per l’Alleanza dei liberali e democratici, ex primo ministro belga.
In un’intervista al Corriere della Sera Guy Verhofstadt spiega: “in tanti qui parlano di uno scenario, l’uscita dell’Italia dall’euro, come un tempo si diceva della Grecia, senza neppure rendersi conto della catastrofe che ciò significherebbe. E senza dirlo mai chiaro: il calo del potere d’acquisto dei cittadini e dei pensionati, una svalutazione ogni tre anni, il debito pubblico che sale ancora”. Tre i suoi obiettivi in questa tornata elettorale europea: “Convincere appunto i cittadini di quale sciagura sarebbe per chiunque lasciare la moneta comune. Prendere più voti del blocco populista o euroscettico. E lanciare la nostra proposta di rilancio europeo attraverso il meccanismo dei ‘future bond”.
Se fosse già il presidente della Commissione Ue, all’Italia consiglierebbe queste priorità: “lotta alla corruzione” e “la gestione del problema immigrazione, divenuto ormai uno scandalo quotidiano. Ognuno, qui, deve fare la sua parte – sottolinea -. Non abbiamo in Europa una strategia reale per evitare il traffico di esseri umani, né abbiamo una strategia reale di buon vicinato con Paesi come la Libia, o la Tunisia”. “Oggi il governo si concentra sul bonus da 80 euro, difende la singola tasca, mentre il debito pubblico supera il 132% del Pil forse sarebbe venuto il momento di dire agli italiani la verità. E di fare veramente le riforme”.