La BCE è nuovamente pronta ad intervenire. Questo il senso del messaggio lanciato da Mario Draghi – leader dell’istituto bancario dell’Unione Europea – dal palco della riunione del Fondo Monetario Internazionale a Lima, in Perù. Il tema è sempre lo stesso, riconducibile alla principale mission dell’istituto bancario: mantenere basso il livello dell’inflazione all’interno dell’UE.
Draghi ha annunciato la disponibilità dell’Eurotower a predisporre nuove immissioni di liquidità, in modo da tener basso il livello di aumento dei prezzi nel breve termine. Tuttavia, il capo della BCE ha sottolineato che “la politica monetaria non può fare tutto”. E, rivolgedosi ai Paesi ad alto debito, ha avvertito: “Devono mantenere una elevata disciplina fiscale per evitare di essere penalizzati quando la fase di bassi tassi terminerà”.
Draghi e la situazione di Grecia, Cina ed USA
Il capo dell’Eurotower ha parlato anche della ripresa economica statunitense, tracciando un parallelo con la situazione del Vecchio Continente. “La ripresa si è rafforzata negli Stati Uniti, nell’area euro è graduale”, ha sottolineato Draghi, una situazione che rende inevitabile l’utilizzo di politiche monetarie che si muovono su binari diversi tra loro.
Riguardo ad Atene, dalla BCE arriva ottimismo, con la previsione di ricapitalizzazione delle banche elleniche entro fine anno. Nessun timore anche a proposito dell’andamento dell’economia della Cina: “le autorità hanno rassicurato sulle crescita”.
Tra i Paesi implicitamente tirati in causa anche l’Italia. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha detto: “La gestione del debito italiano è fra le best practice internazionali e questo non lo dico io, ma le agenzie di rating e gli operatori internazionali”. E ancora: “In Italia è in corso una ripresa più forte delle attese. Le condizioni finanziarie sono migliorate e il “consolidamento continuerà”.