L’ondata nera cresce ma non conquista Vienna. Questo, in sintesi, l’esito della tornata elettorale per le municipali nella capitale dell’Austria, in cui il voto avrebbe potuto segnare la fine di un dominio socialista durato quasi un secolo. Un sorpasso che alla fine non si è concretizzato, pur confermando la buona salute ed il trend crescente dell’estrema destra nazionalista e populista.
Questi i risultati del voto dell’11 ottobre:
I socialisti della SPÖ si confermano per l’ennesima volta il primo partito della città, attestandosi poco sotto al 40% e distanziando di più di 7 punti i nazionalisti della FPÖ, che hanno ottenuto poco più del 32% delle preferenze.
Nonostante la decisa crescita del partito guidato da Heinz-Christian Strache (che ha guadagnato oltre 6 punti e 23 mila voti rispetto al 2010) l’ipotesi di sorpasso – avvalorata dagli ultimi sondaggi, che davano socialisti e populisti appaiati attorno al 35% – non si è dunque concretizzata. Il risultato ridimensiona quindi anche la portata del calo dei socialisti, che rispetto alla tornata elettorale di 5 anni fa hanno perso quasi 5 punti e circa 68 mila voti.
Continua invece la discesa dei democristiani della ÖVP, quasi dimezzati in termini di voti e scesi dal 14 all’8%, frutto anche della crescita sul versante di centrodestra dei liberali di NEOS, fondati nel 2012 e piazzatisi poco sotto il 6% in questa prima partecipazione alle municipali viennesi. Contenuto invece il calo dei Verdi, che perdono un punto e mezzo e circa 20 mila voti.
Risultati Elezioni Vienna, la ripartizione in seggi
Questo invece il risultato in termini di seggi:
I socialisti perdono 5 seggi, restando poco sotto la maggioranza assoluta di 51. Possibile la riedizione della coalizione rosso-verde che ha governato la città negli ultimi 5 anni, visti i 9 seggi considerati dagli ecologisti, sufficienti per proporre un esecutivo di maggioranza.
Alla fine la buona amministrazione della città – premiata da Mercer come quella con la qualità della vita migliore nel mondo – sembra aver prevalso sulle recenti paure a livello nazionale, legate all’emergenza migranti che sta affliggendo l’Europa e che ha alimentato i toni populisti della FPÖ, nella campagna elettorale condotta da Strache – candidato alla carica di borgomastro – per la conquista della città.
Il leader nazionalista vede il bicchiere mezzo pieno, rammaricandosi per il mancato testa a testa ma evidenziando “il peggior risultato della storia” per la SPÖ. Con le municipali di Vienna, i nazionalisti mettono a segno un filotto che li ha visti crescere in tutte e 4 le principali tornate elettorali locali organizzate nel 2015, raggiungendo il 15% in Burgenland, il 26% in Stiria e il 30% in Alta Austria, guadagnando rispettivamente 6, 16 e 15 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni.
Incassa la vittoria ma non senza la giusta autocritica il borgomastro uscente Michael Häupl (SPÖ), che ammette il calo elettorale dei socialisti ma sottolinea anche come dalle urne sia uscito un risultato migliore rispetto a quanto preventivato dagli ultimi sondaggi.