Si parta dalla valutazione dei numeri: ‘Fare‘ il soggetto politico nato dall’uscita di Flavio Tosi dalla Lega conta, al momento, 3 senatori e 4 deputati. Basterebbe questo per spiegare l’importanza di una scelta di campo definitiva da parte del sindaco di Verona. Ragiona ad alta voce il sindaco espulso dal segretario della Lega Matteo Salvini per essersi messo di traverso alla ricandidatura a presidente della Regione Veneto di Luca Zaia.
Nell’intervista al Corriere Tosi fa il seguente ragionamento: “Oggi se si va al ballottaggio ci ritroviamo da un lato Renzi e dall’altro Salvini o Grillo. Se devo guardare alle capacità di governo, la scelta migliore o meno peggio è Renzi, perché gli altri due puntano solo a distruggere. Ma bisognerà vedere se il premier cambierà l’Italicum. Penso che si debba passare dal premio alla lista più votata a quello alla coalizione”.
All’osservazione del giornalista Cesare Zapperi che fa notare “Renzi non ha preso impegni” per poi chiedere al leader di Fare cosa farà “se non cambia l’Italicum” il sindaco di Verona risponde: “Se il Pd rimane quello attuale, con i pasdaran che vogliono un ritorno al passato, il dialogo è impossibile. Renzi è un ragazzo intelligente, sa che deve fare un passo avanti per togliersi la zavorra”.ù
Tutti i potenziali alleati di Renzi
Con il movimento politico riconducibile a Tosi sale il numero di soggetti o gruppi politici interessati al dialogo col Pd di Renzi nell’ottica delle elezioni politiche. Pur vicini in passato al centrodestra soggetti come Area Popolare-Nuovo Centrodestra, ALA di Verdini e Fare di Tosi sono tutti potenziali alleati di Renzi. Dal rapporto che il premier intende instaurare con questi dipenderà a sua volta l’atteggiamento dell’attuale minoranza interna del Partito Democratico.