Politica in pillole del 12 ottobre 2015
Politica in pillole di lunedì 12 ottobre 2015. Le dichiarazioni politiche più interessanti di oggi le trovate qui!
- Sono 319 mila i contratti a tempo indeterminato in più nei primo otto mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo 2014. È quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato Inps. I nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato sono stati 1.164.866, circa 90.000 in più delle cessazioni. Alle nuove assunzioni vanno aggiunte le trasformazioni da tempo determinato.
- “E’ sbagliato rinviare la scelta e pensare si tratti di qualche aggiustamento emergenziale, scaricando gli oneri sui lavoratori” Susanna Camusso, leader Cgil.
- Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova Roberta Bossi ha disposto un supplemento di indagini a carico di Tiziano Renzi, padre del premier, indagato per bancarotta nel procedimento per il fallimento della Chil post. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, non accolta dal gip.
- “La candidatura Pd deve aver una propria autonomia da Roma. Siamo consapevoli che il governo su Napoli è poco attento. Matteo Renzi, che ha smosso tante cose, per il Sud ha smosso troppo poco. Se io mi candidassi non lascerei nelle mani di de Magistris e dei Cinque Stelle la carta della critica al governo. Con Roma ci deve essere collaborazione e critica su quanto fa per il Mezzogiorno” Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli.
- “A Milano le primarie sono indispensabili. Ma con un obiettivo: trovare il candidato che vinca le elezioni e sappia governare la città. Che non sarà la Capitale, ma è di sicuro la locomotiva del Paese, la città più internazionale, che ha saputo interpretare e valorizzare la grande sfida di Expo. Lo sta facendo con una amministrazione che dimostra che c’è un centrosinistra ampio, aperto e capace di governare bene, non solo di fare opposizione” Giuliano Pisapia, sindaco Milano.
- “Troia brucia, Troia brucia, gridava inascoltata Cassandra, e aveva ragione. Ma se ne accorsero troppo tardi. Noi allo stesso modo ripetiamo da mesi: si sta preparando a tappe forzate un regime. Esso si avvale del Renzikum come macchina da assedio e da sterminio della democrazia. Per intenderci il Renzikum è il combinato di nuovo Senato e del suo metodo elettivo e di Italicum” Il Mattinale.
- Dopo essere stato candidato da diverse personalità della politica e della cultura milanese, come possibile papabile alla carica di sindaco di Milano, il rettore dell’Università degli Studi, Gianluca Vago, ribadisce l’intenzione di voler proseguire nel suo mandato universitario e quindi di non intendere scendere in campo nella partita per la successione di Giuliano Pisapia.
- “Non abbiamo previsto assolutamente aumenti delle tasse sulle seconde case per compensare l’eliminazione dell’Imu e della Tasi sulle abitazioni principali” Piero Fassino, presidente Anci.
- Roma, è tempo di outsider: a giudizio dei sondaggisti, interpellati dall’Adnkronos, “il distacco dei cittadini dagli schieramenti politici tradizionali potrebbe favorire notevolmente l’ascesa di candidati non direttamente legati ai partiti e considerati in grado di incidere più efficacemente, da esterni, sulla realtà amministrativa della capitale”. Due nomi su tutti, Alfio Marchini e Souad Sbai, giornalista ed ex parlamentare di origine marocchina da sempre molto attiva sui temi della condizione femminile e dell’immigrazione.
- “Quelli della prima Repubblica saranno stati anche fetenti, ma erano colti, leggevano libri», mentre adesso «non c’è passione, manca la cultura, la competenza. Il premier è autocentrato, ha tanta cura per sè e un corteo che lo segue. Spero vivamente che quel corteo possa trasformarsi in qualcosa di meglio. Ma la vedo dura” Massimo Cacciari, ex sindaco Venezia.
- “Berlusconi ha ragione. Perchè fare il sindaco di Milano vuol dire amministrare una holding di servizi con 40mila dipendenti. Un imprenditore ha come obiettivo il profitto, un amministratore la qualità dei servizi, ma le sfide sono di natura analoga” Gabriele Albertini, ex sindaco Milano.
- “Entro gennaio avremo il nome del candidato sindaco del M5s, ma escludo di candidarmi” Alessandro Di Battista. deputato M5S.
- “Il mondo ha bisogno di un’Europa unita per favorire convergenze in Siria, Iraq e Libia e per evitare che scelte unilaterali aiutino le forze del disordine e del terrore” Sergio Mattarella, capo dello Stato.
- “A Pisapia ricordo che non sono uscito dal Pd per ragioni soggettive, ma per ragioni oggettive. Jobs Act, Sblocca Italia, disastro costituzionale, massacro degli Enti locali, la riforma della scuola che la destra non è mai riuscita a fare, una cultura politica che non supera il ventennio precedente ma lo invera” Pippo Civati leader del movimento Possibile.
- “Il caso Marino, ma anche quello di de Magistris a Napoli, di Doria a Genova, di vari presidenti e amministrazioni regionali, sono tutti segnali del fallimento dell’idea che la politica possa essere sostituita dall’improvvisazione, dal populismo, dal dilettantismo coperto dalla vocazione dell’uomo forte o della provvidenza” Pier Ferdinando Casini, leader Udc.
- Il leader laburista Jeremy Corbyn non si genuflette di fronte alla regina? Il sito della Camera dei Comuni gli toglie il titolo di «Right Honourable», che gli spetterebbe in quanto capofila dell’opposizione britannica e quindi membro di diritto del Privy Council, antica quanto ormai decorativa istituzione di consiglieri della corona.