Ben 5 ore di interrogatorio per Angelo Paris, ex manager di Expo arrestato due settimane fa. Paris ha approfondito e confermato quanto già riferito la scorsa settimana al gip Antezza, riconoscendo le proprie responsabilità e ammettendo un proprio coinvolgimento nel sistema architettato dalla “cupola degli appalti”, pur negando di averne fatto parte.
Paris ha dunque ammesso la turbativa d’asta, negando però di aver ricevuto mazzette ma semplicemente promesse di avanzamento di carriera. L’ammissione di Paris si aggiunge a quella dell’imprenditore Maltauro, che la scorsa settimana aveva confermato l’esistenza della famosa “cupola”, sistema in cui per lavorare bisognava pagare cospicue tangenti. Anche l’ex UdC Cattozzo – tra gli arrestati – aveva confermato l’esistenza di tangenti ed appalti truccati.
Una prima apertura arriva anche da Frigerio, secondo quanto trapelato dal verbale del suo interrogatorio del 12 maggio scorso. L’ex parlamentare DC – che aveva ripetutamente respinto le accuse della Procura a suo carico – ha ammesso di aver ricevuto denaro da Maltauro, precisando però che si trattasse di semplici “regalie”.
A proposito di Frigerio, il gip Antezza ha negato gli arresti domiciliari, richiesti dalla difesa per motivi di salute. La motivazione del gip tende a sottolineare “l’eccezionalità delle esigenze cautelari”. Stesso esito per la richiesta di scarcerazione avanzata da Paris una settimana fa, ma poi revocata dallo stesso ex manager di Expo. Bocciata anche la richiesta avanzata dai legali dell’ex senatore PdL Luigi Grillo.
Emanuele Vena