Sondaggio Lorien: l’Expo convince gli italiani
Sondaggio Lorien Expo: l’86% del campione giudica positivamente l’esperienza.
Expo sì, Expo no? A meno di un mese dal termine dell’esposizione universale di Milano, il sondaggio Lorien ha chiesto agli italiani di giudicare l’esperienza, promossa e nata tra mille difficoltà e nello scetticismo generale. Come mostra il grafico a lato, tutte le chiave di lettura sottolineano un risultato ampiamente positivo per l’Expo. In particolare impressionano il 92% riguardo la conoscenza dell’evento ma soprattutto l’86% di giudizi positivi sulla manifestazione. Inoltre, due italiani su dieci dichiarano di aver visitato il sito una o più volte mentre il 65% lo ha conosciuto solamente attraverso la copertura mediatica.
Scendendo nei dettagli si può osservare come i giudizi molto positivi siano pari al 12% mentre per quanto concerne le fonti di conoscenza sono padroni Tv, giornali ed internet sui quali si è informato il 65% del campione. Sale ancor di più la percentuale di gradimento tra le persone che hanno visitato l’esposizione universale, tra queste si arriva addirittura al 95%.
Sondaggio Lorien, l’Expo e l’economia: secondo gli italiani c’è stata una valorizzazione del “brand Italia”
E’ senza dubbio molto interessante osservare i giudizi sulla ricaduta economica dell’esposizione universale di Milano. A livello generale, sicuramente, prevale l’idea che il “grande evento” sia stato un buon volano per uno sviluppo futuro. Secondo il 76% c’è stata una valorizzazione del “saper fare” che si tradurrà con un aumento di consumi quotidiani (55%). Quasi le medesime quantità per l’opzione riguardante il miglioramento del brand “Made in Italy”. Il 68% ritiene che sia aumentata l’attrattività del sistema italia e che si sia mostrato al mondo la capacità italiana di fare.
Anche su base regionale la musica non cambia: l’81% pensa che ci possa essere un rilancio per la Lombardia e il 76% ipotizza molti nuovi posti di lavoro nella regione.
NOTA A MARGINE: E’ bene ricordare che questi dati si riferiscono ad un sondaggio e non ad uno studio socio-economico. Si spera, ovviamente, che le aspettative positive possano effettivamente tradursi in benefit economici e ricadere sull’economia reale del nostro Paese.