Riforma Senato: chi ha vinto e chi ha perso
L’approvazione della Riforma del Senato con le opposizioni sull’Aventino e la maggioranza a 179 voti rappresenta certamente una vittoria del Governo. Il primo e più importante elemento è proprio quello dei numeri. In tanti nel corso della discussione pubblica delle scorse settimane hanno giurato che la Riforma non sarebbe passata perché Renzi non avrebbe avuto i numeri. Cosi Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, pubblica dalla sua pagina Facebook un collage di dichiarazioni a cui aggiunge questo commento: “forse aveva ragione chi diceva che i numeri c’erano. Direi 179 volte ragione”.
Riforma del Senato: ecco chi ha vinto
Innegabile la vittoria di Matteo Renzi che come sempre ha voluto rilanciare e non si è mai tirato indietro davanti alle difficoltà. Proprio quando tutto sembra andare nella direzione sbagliata la mossa del premier è spesso la stessa: far passare il messaggio che senza il raggiungimento dell’obiettivo (che cambia di volta in volta) il Governo preferisce andare a casa e tornare a nuove elezioni. E’ successo nelle trattative anche per la Riforma del Senato ed ha funzionato.
Maria Elena Boschi: se è vero che la vittoria è ascrivile all’intera maggioranza il ministro per le riforme ha avuto modo di dimostrare la sua autonomia di azione e capacità di mediazione. Più di ogni altro elemento ha influito il sostegno e l’asse tutto femminile con Anna Finocchiaro che la stima e non perde occasione per farlo sapere a tutti. Diventeranno l’una sponsor dell’altra nel prossimo futuro per cariche più ambiziose?
Denis Verdini: pur avendo rotto con Berlusconi da diverso tempo ha deciso di venire allo scoperto in un momento cruciale della legislatura. E cosi diventa di fatto l’uomo che si intesta la vittoria numerica. La prossima sfida, che lui stesso ha dichiarato di avere in programma, è la riunificazione delle componenti centriste di qui alle prossime elezioni. Se la dovrà vedere con gente di grandissima esperienza politica e parlamentare come Casini e sempre Italicum permettendo.
Riforma del Senato: ecco chi ha perso
Silvio Berlusconi: c’è chi dice che sia tutto calcolato. Sarà? Ma il modo con cui sembra farsi trascinare dagli eventi e la incapacità di dettare i tempi e i temi dell’agenda politica sono anni luce lontani dal leader a cui l’elettorato di Forza Italia è stato abituato.
Roberto Calderoli: dopo l’iper attivismo delle ultime settimane tutto è sembrato naufragare in una bolla di sapone. L’esponente leghista che vanta una grande conoscenza dei meccanismi del Senato sembra uscire appannato dall’approvazione della Riforma. Anche a lui converrà adeguarsi al Nuovo Senato.
Minoranza Pd: non aveva grandi possibilità per sfuggire dalla tenaglia Renzi-Alfano-Verdini ma strada facendo ha proprio dato l’impressione di uscire di scena anche dalla discussione. Bersani resta ancora la voce più autorevole ma, per continuare ad esistere, la minoranza Pd dovrà individuare più esponenti in grado di dialogare con la maggioranza o di opporsi al segretario Renzi.