Siria, Isis: la resa dei conti ad Aleppo
Siria, Isis: lo hanno riferito ai media internazionali alcuni funzionari locali del governo siriano, migliaia di soldati iraniani e combattenti di Hezbollah si uniranno all’esercito di Damasco per marciare su Aleppo. La città, non lontana dal confine turco, e la rispettiva provincia sono divise tra le truppe fedeli al Presidente di Bashar al Assad, i gruppi ribelli e l’Isis.
Secondo gli stessi funzionari, la grande offensiva di terra che si sta preparando ad Aleppo fa parte di una più ampia manovra di accerchiamento cominciata con gli scontri nella provincia di Hama, a sud di Aleppo. Col supporto degli aerei russi, cominciati il 30 settembre, e delle truppe inviate da Iran e Libano, l’esercito siriano sta riprendendo molte posizioni in tutta la parte occidentale del paese, soprattutto nella provincia di Hama e in quella di Latakia.
Siria, Isis: “guerra santa”
Lo Stato Islamico, con un video diffuso ieri, ha invitato tutti i musulmani alla “guerra santa” contro i nemici del Califfato. Abu Mohammad al Adnani, portavoce dell’Isis, si è rivolto in particolare alla “gioventù islamica” invitandola ad “accendere il jihad in tutto il mondo”.
Intanto, le postazioni islamiste continuano a essere bombardate, in pratica simultaneamente, proprio da americani e russi. A tal proposito, Ash Carter, segretario alla Difesa statunitense, ha rassicurato l’ambiente internazionale su possibili incidenti tra aerei di Mosca e della coalizione capeggiata da Washington: con la Russia colloqui “professionali” e “costruttivi” che, presto, “porteranno a un accordo”. Secondo l’agenzia di stampa Interfax nelle ultime 24 ore, l’aviazione russa ha condotto circa 88 attacchi aerei sul territorio siriano in mano alle forze ribelli.