Amministrative Grecia, Syriza avanti, domenica ballottaggi
Il primo turno delle amministrative in Grecia ha confermato da una parte l’estrema fluidità dell’elettorato e, dall’altra, la scarsa attendibilità degli exit poll che, ieri, avevano fatto pensare a un ben più ampio successo di Syriza; il partito di Tsipras consegue comunque un importante risultato essendo al ballottaggio in 4 regioni su 13 e avanti in Attica, dove risiede il 30% dell’elettorato greco. Dato preponderante il prevedibile voto euro-scettico, anti-austerity e anti-memorandum che conferma la crisi dei partiti tradizionali, infatti, candidati indipendenti sono al ballottaggio in 9 regioni su 13.
Spicca il risultato di “Alba Dorata” che in Attica occupa il terzo posto con l’11% dei consensi come ad Atene, dove ha conquistato sempre il terzo posto con il 16,5%, raddoppiando il 7% delle politiche, oltre ad aumentare i consensi in 4 regioni: Macedonia, Attica, Peloponneso e Sterèas; mentre sostanzialmente “scompaiono” i socialisti del Pasok, tiene il partito conservatore Neo Demokratia, soprattutto nelle regioni centrali a cui è tradizionalmente legato.
Ostenta tranquillità il premier Samaras: “Ogni voto ha la sua importanza. Certamente di particolare importanza sono le elezioni locali. Ma domenica prossima avremo un’altra battaglia, quella per dimostrare che la Grecia ha compreso l’importanza della stabilità. Tocca ai Greci contribuire a portare il paese in avanti con passo costante e lasciare indietro le ricadute”; anche Tsipras è fiducioso – in particolare dopo il buon segnale delle amministrative – nella vittoria alle europee di domenica “che rappresentano il referendum sul memorandum che non c’è mai stato, domenica sarà il primo giorno di un’epoca passata, la Grecia non appartiene a nessuno altro che la sua gente”.
Alexis Tsipras, 39 anni, leader di Syriza, candidato alla Commissione europea, è capolista di una lista Ue sostenuta in Italia da Sel e Rifondazione: se il suo partito avrà successo, sia alle Europee sia al secondo turno delle amministrative, la Grecia andrebbe incontro a delle elezioni politiche anticipate – non è mai successo che il governo resti al potere dopo aver perso il consenso nella maggiore regione del paese – che ne cambierebbero il volto.
Guglielmo Sano