Torna il finanziamento ai partiti: il Senato ha approvato in poche ore tutti e tre gli articoli del ddl Boccadutri, che sblocca il finanziamento ai partiti per il 2013 e 2014. La maggioranza ha oscillato tra i 162/163 voti sui singoli articoli, mentre sul voto definitivo si sono assestati sui 148, 44 i contrari e 17 gli astenuti (compresa Sel). In dissenso dai rispettivi gruppi, Maurizio Romani (Misto-Idv) ha votato a favore del ddl, mentre Andrea Augello (Ncd) si è astenuto. Il relatore del testo, l’esponente di minoranza del Pd Miguel Gotor ha difeso il principio del finanziamento ai partiti “come un principio di garanzia democratica – e ha aggiunto: “sono radicalmente contrario allo spirito di un simile provvedimento per i costi che comporterà nel medio periodo sul corretto e sano funzionamento della democrazia italiana”.
La discussione in Senato è stata condizionata dalla forte protesta del M5s che ha votato no. Dura la senatrice Paola Taverna, che ha dichiarato: “lo consideriamo un furto. Voi fregate questi soldi ai cittadini italiani. Se destinaste quei soldi alle politiche sociali noi non vi chiameremmo ladri ma benefattori”. Il ddl era stato presentato alla Camera martedì e il termine per la presentazione degli emendamenti era stato fissato per le 10 del mercoledì mattina, in che ha scatenato le proteste del Movimento 5 Stelle, che per bocca del capogruppo Gianluca Guastaldi ha commentato: “dopo la truffa della legge Boschi-Verdini che regala l’immunità parlamentare a consiglieri regionali e sindaci ecco il blitz super veloce sulla legge Boccadutri che regala milioni di euro ai partiti senza controllare i bilanci che domani verrà approvata in fretta e furia in aula.
Ma le proteste più forti sono state indirizzate proprio nei confronti di Matteo Renzi. Il premier aveva infatti fatto dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale delle primarie del Partito Democratico. L’intervento di Renzi in Aula è stato accolto da degli striscioni con una carta di credito intestata al premier e la scritta «boccadutricard». Pronta la replica del premier: “affrontiamo temi di particolare impatto e rilievo, che difficilmente si possono prestare a pagliacciate di vario genere”
Ilaria Porrone