Più che le riforme (voto definitivo l’11 gennaio, ad ottobre il referendum, cosi ha deciso la conferenza dei capigruppo) più che la legge di stabilità, più che lo stesso Matteo Renzi, in questi giorni, a brillare sul proscenio della politica è il ministro Maria Elena Boschi. Di lei si sa tutto, vita pubblica e privata (vedi gli ampi servizi fotografici dedicatele in estate dai settimanali di gossip). Apprezzata tessitrice di accordi, fido braccio destro del premier che la vuole sempre accanto, Maria Elena negli ultimi tempi è stata candidata nell’ordine: premier (da lady like Moretti), sindaco di Roma (Dagospia) e presidente della Camera (Libero). Tante voci che se non altro, confermano il momento positivo vissuto in questo momento dalla Boschi, considerata da molti, la vera artefice delle riforme.
Boschi, l’incoronazione dell’Economist
Ad incoronarla di fatto nell’olimpo della politica che conta è oggi l’Economist. Il settimanale britannico ha bacchettato i media italiani colpevoli di concentrarsi più sulla bellezza estetica della giovane ministra che sul suo talento politico. Le doti della Boschi sono state di grande aiuto per far passare una riforma del Senato che, secondo l’Economist, “not hust hand waving” (non è un bluff). Per il giornale inglese la riforma combinata “a una legge elettorale che garantisce la maggioranza al partito vincente alla Camera dei deputati” dovrebbe garantire governi futuri più stabili “in grado di attuare i programmi senza crisi durante i cinque anni”.