Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ostenta ottimismo in vista delle elezioni europee di domenica prossima. Non c’è preoccupazione per il risultato delle europee, anzi sottolinea di avvertire un “clima crescente di speranza e fiducia di chi chiede risposte concrete”. Arriva anche l’ormai quotidiana frecciata a Grillo: “Riesce a cambiare chi governa non chi urla, chi propone, non chi insulta”.
Il premier, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo omologo polacco Donald Tusk, mette in chiaro i punti programmatici che saranno il faro del semestre italiano alla guida dell’UE: “La sola austerity non basta, la presidenza italiana dell’Unione europea ci impone di essere i protagonisti del cambiamento”.
“Per l’Italia è come se ci fosse un allineamento astrale di pianeti – aggiunge Renzi-. I nuovi fondi Ue, l’investimento di nuove istituzioni, il bisogno di un cambio della politica economica nel mondo”. Insomma, il messaggio è che se l’Italia sfrutterà bene le chanches di cambiamento offerte dai sei mesi di presidenza dell’Unione, potrà effettivamente determinare un cambio di politica a livello comunitario.
Con Tusk si è parlato poi di esteri, a cominciare dalla situazione ucraina che degenera di ora in ora: “Martedì prossimo – spiega Renzi – si riunisce a Bruxelles il Consiglio dei capi di Stato e di governo con un ordine del giorno molto delicato: tutti siamo impegnati perchè sia forte il messaggio dell’Unione Europea, di sostegno, anche finanziario, all’Ucraina e per una Ucraina integra e inclusiva”.
Ma è la questione immigrazione, col caso Libia, a tenere banco e a rappresentare il tema attualmente più spinoso, visto che il paese che fu di Gheddafi è quello “da cui proviene circa il 96% degli sbarchi nelle nostre coste”, è una “priorità assoluta”. A tal proposito Renzi ribadisce la necessità di un coinvolgimento di Onu e Ue per “risolvere la questione insieme”: “L’Italia è pronta a fare la propria parte, consapevole che la Libia è il problema più forte nel Mediterraneo”.