Unioni civili: dopo il botta e risposta tra Alfano e Boschi il ministro dell’interno non intende retrocedere. “Chiederemo l’uso del voto segreto perché occorre che tutti quelli che sono contro l’adozione delle coppie gay possano esprimersi fuori da ogni rischio di ritorsione, soprattutto da parte di lobby politico-mediatiche che sorreggono la battaglia per portare oltre ogni limite immaginabile le richieste di maggiori diritti, in partenza assolutamente legittime. E vedrete che in tanti del Pd saranno liberi di votare insieme a noi”. Il ministro Alfano al Corriere della Sera parla di diritti e spiega quali sono i punti inderogabili, per NCD, sulle unioni civili. “Noi siamo pronti a riconoscere più diritti alle persone che compongono una coppia dello stesso sesso. Al tempo stesso abbiamo due no insuperabili, sui quali non può esserci un compromesso: l’equiparazione al matrimonio e l’ adozione”. Come lo stesso Alfano ammette sono tanti i deputati che in caso di voto segreto voterebbero in linea con le convinzioni espresse in queste ore da tutti gli esponenti del Nuovo Centrodestra.
Fioroni (Pd): referendum su unioni civili
Il deputato di area cattolica del Pd Giuseppe Fioroni al Mattino spiega il suo punto di vista in materia di unioni civili: “Regolamentare i diritti delle coppie di fatto è un patrimonio comune per tutto il Parlamento. Il nodo del matrimonio gay e delle adozioni va chiarito senza sotterfugi o scorciatoie per garantire i diritti di quelli più deboli e che non hanno voce: i figli. La centralità spetta al minore e al suo diritto naturale di avere un padre e una madre”. “Non credo – aggiunge Fioroni – che gli italiani siano pronti a accogliere la generica definizione di genitore uno e genitore due. Ma lo strumento del referendum può essere la strada giusta”.
Prestigiacomo (Fi): andrò in Francia per matrimonio omosessuale
“Il testo sulle unioni civili? Sì, lo voterei. In queste ore si sta facendo una polemica strumentale, la legge andrà in porto. D’altro canto, nel testo in esame non si parla di adozioni per le coppie omosessuali”. Così la deputata di Forza Italia ed ex ministro Stefania Prestigiacomo in un’intervista a Repubblica in cui racconta: “Tra due settimane andrò in Francia al matrimonio di due amici omosessuali italiani, e mia sorella farà da testimone. Il vero dramma è che dovranno attendere che il nostro Parlamento emani una legge per vedersi riconosciuto un diritto irrinunciabile”.