Elezioni Canada: i liberali di Justin Trudeau, figlio 43enne dell’ex primo ministro (1968-1984) Pierre Trudeau, hanno prevalso sui conservatori di Stephen Harper. Una vittoria a sorpresa quella del Partito Liberale che, tre giorni prima del voto, non superava il terzo posto (era dietro anche alla sinistra dei Nuovi Democratici che hanno ottenuto solo 42 seggi) nelle proiezioni di voto. Alla fine ha raccolto il 40% dei voti e 184 dei 338 seggi del Parlamento (da appena 36 che occupava nella scorsa legislatura). “Un Canada migliore è sempre possibile – ha salutato soddisfatto la vittoria il nuovo primo ministro – i canadesi hanno inviato un messaggio chiaro, è il momento di cambiare”. D’altronde, lo slogan della campagna è stato “Change real”.
Risultati elezioni Canada: sconfiggere la “paura”
Trudeau ha poi smorzato la tensione con i conservatori che “non sono nostri nemici ma nostri vicini”. Le giornate precedenti al voto si erano contraddistinte per una polemica partita dall’ormai ex primo ministro Harper legata al velo portato dalle donne musulmane. A tal proposito Trudeau ha ricordato che “il Canada è stato costruito da persone provenienti da ogni angolo del mondo, che praticano tutte le religioni, che parlano tutte le lingue”.
A red wave swept Canada as Justin Trudeau took 184 seats in the country’s general election https://t.co/pEqO9ijkXZ pic.twitter.com/7jJy67LE7q
— The Economist (@TheEconomist) 20 Ottobre 2015
Non è improbabile che l’ennesimo tentativo di compattare l’opinione pubblica in nome della “paura” da parte di Harper abbia, invece, dato la spinta decisiva ai liberali che, dal canto loro, hanno chiamato i canadesi a un “referendum” sulle misure economiche neo-liberiste e le aggressive iniziative in politica estera propugnate dai conservatori. I Tories sono passati da 166 seggi a 101 e, adesso, definitivamente – dopo quasi 10 anni – archiviato Harper, sono in cerca di un nuovo leader.
Ora, il paese si aspetta di veder messe in pratica le promesse elettorali di Trudeau: fine della missione canadese contro l’Isis, come parte della coalizione a guida Usa, e accoglienza di 25mila rifugiati, abolizione della controversa legge anti-terrorismo fortemente voluta da Harper, tre deficit consecutivi per finanziare le infrastrutture, legalizzazione della marijuana.