Notizie poco incoraggianti sul fronte dell’occupazione in Italia e nell’Eurozona. Secondo dati Eurostat, il tasso di occupazione in Italia tra i 20 e i 64 anni, ai minimi storici, è tornato ai livelli del 2002. Peggio di noi solo la Grecia. Nel 2013 il tasso di occupazione si è attestato introno al 59,8%. Un calo importante se si considera che il dato non scendeva sotto il 60% dal 2002, quando era al 59,2%. Dato, quello relativo all’occupazione di una fascia considerevole di popolazione attiva, che continua a calare ormai da 5 anni consecutivi.
Ottimista il premier Renzi: “I dati mostrano che nel 2013 sul lavoro si è toccato un punto molto basso eppure inizio a vedere i segni di una ripresa”, ha dichiarato commentando i dati il Presidente del Consiglio. Rassicurazioni che comunque tengono l’Italia molto lontana dalla media europea , dove il dato scende a 68,3%, perdendo solo uno 0,1 sul 2012.
Segnali di ripresa, invece, arrivano nella fascia 55-64, in cui l’Italia segue il trend dell’Europa: da 38,1% a 50,1% nel 2013 il numero degli occupati fra gli over 55, con un +2,3% per l’Italia nell’ultimo anno, in linea con l’andamento Ue. Dati, quelli dell’istituto di statistica europeo, che indicano che la fascia più colpita dalla depressione del comparto del lavoro e da una crescente inoccupazione è quella dei giovani tra i 25 e i 36 anni: dal 72,6% al 60,2% nell’ultimo anno. 2 milioni in meno di occupati proprio nella fascia d’età in cui si dovrebbe cominciare ad avere accesso al mondo del lavoro. Situazione più stabile, invece, per i lavoratori over 55.
Fanalino di coda nell’Eurozona la Grecia. Performance peggiore di quella italiana per i vicini ellenici, con il tasso di occupazione calato di 2,1 punti, dal 55,3% a 53,2%. Fanno meglio invece Francia, Inghilterra e Germania. I tedeschi guadagnano lo 0,4% e salgono fino al 77,1%, superando così di 0,1 punti l’obiettivo per l’occupazione della strategia Europa 2020: si tratta del target fissato per i Paesi europei che si sono impegnati a raggiungere determinati livelli di occupazione, d’accordo con la Commissione Europea che ne monitora l’andamento. Per l’Italia l’obiettivo è un tasso di occupazione al 67%. Improbabile, se non impossibile, soddisfare tale obiettivo entro il 2020, visto il trend negativo del dato.
Carmela Adinolfi