Dalla collaborazione tra Termometro Politico e QBT , Quantum Bit Technology, specializzata nella realizzazione di algoritmi di calcolo, scaturiscono ricerche da cui si possono osservare interessanti trend nell’interesse degli internauti anche verso i fenomeni della politica. Abbiamo analizzato l’impatto della campagna referendaria leghista.
La Lega Nord ha lanciato infatti cinque referendum, sull’abolizione della legge Fornero sulle pensioni, sull’abolizione di quella Merlin che vieta la prostituzione, sull’abolizione delle prefetture, contro la legge Mancino sui reti d’opinione, e contro l’apertura dei concorsi pubblici agli immigrati.
Come si vede sono quesiti molto “nazional-popolari” che vanno a sollecitare molte frustrazioni, o sentimenti profondi dell’italiano medio, soprattutto anziano e di bassa scolarizzazione, che per esempio non ha dimestichezza con le questioni di finanza statale, e non capisce la necessità di riformare le pensioni, oppure vede nello straniero, che conosce poco, una delle ragioni della crisi occupazionale.
Il quesito sulla prostituzione poi va oltre le categorie politiche e stuzzica un sostrato culturale mai spento nei decenni, tanto da essere stato proposto in passato, anche se in forme diverse, anche da altri partiti.
La Lega Nord affiancando la raccolta firme all’inizio della campagna elettorale intendeva potenziare così il partito dal punto di vista della visibilità.
E’ interessante vedere come il popolo di Twitter, certamente non target medio leghista, ha accolto questa iniziativ nel tempo.
QBT ha raccolto il numero di tweet positivi, neutri, e negativi sull’argomento, ma non solo, ha fatto in modo di ponderare quanto fossero positivi e negativi, così da crare anche una misura di negatività e di positività.
Quello che vediamo di seguito è l’evoluzione tra marzo, aprile e maggio:
C’è un costante calo di interesse ai referendum leghisti, che dopo il boom di marzo (alla fine del mese la misura di positività raggiunge i 1774) ad aprile scende toccando, con molta variabilità anche livelli bassissimi e non superando comunque i 311, per toccare il minimo a maggio.
Da notare è che il rapporto tra positività e negatività, tuttavia, rimane lo stesso, con una prevalenza di sentiment positivi.
Questi dati vanno confrontati nel mare magnum di Twitter con quelli relativi al tema referendario tout court, e si può osservare di seguito l’andamento:
Se a marzo l’interesse per i tema “referendum” da solo era molto basso, cresce in modo lineare ad aprile e a maggio. Qui in realtà la positività diventa più preponderante nel tempo, proprio perchè si riferisce probabilmente a tipologie diverse di referendum, ad esempio si parla del referendum dei filo-russi in Ucraina a favore di una separazione da Kiev, oppure al referendum in Svizzzera sul reddito minimo delle scorse settimane.
Al netto dei pochi svizzeri italofoni, e anche al di là dell’impatto della propoaganda leghista sul popolo di Twitter, questi dati ci dicono come siano veloci i trend che si formano sui social network, come una campagna sia sempre più di breve durata, come breve è l’attenzione che la rete vi presta, ma non solo, gli internauti italiani appaiono probabilmente su Twitter meno provinciali della media prestando molta attenzione agli avvenimenti internazionali, anche molto diversi tra loro, più di quanto il mondo della politica non ritenga.
I partiti italiani, se non lo sono già, sono avvisati.