Articolo pubblicato da Daniele Errera il 22/10/2015
C’era un tempo in cui gli esponenti, pardon portavoce, del M5S erano impossibilitati ad esporsi in televisione. La tv era il male, punto. Oggi, viceversa, la situazione sembra essere mutata radicalmente: i grillini ci vanno in tv, eccome. E dentro il Movimento 5 Stelle comincino pure le cosiddette ‘rese dei conti’.
I tempi in cui la televisione era il male sono lontani anni luce. Ora ci sono tweet del genere: “stasera triplo appuntamento!”, firmato Gruppo Senato M5S. Si parla di tre esponenti grillini in altrettanti talk show, Ballarò, Si Martedì e Porta a Porta. Che poi si trattava di un ‘quater’, avendo visto anche il sindaco di Livorno – Nogarin – partecipare a Otto e Mezzo. I tempi in cui Federica Salsi, Giovanni Favia e Marino Mastrangeli erano messi al bando per via della loro partecipazione a programmi televisivi sono lontani, lontanissimi. Ora il M5S ha per assurdo una sovraesposizione mediatica. In certi casi superiore a quella governativa su – udite udite – Rai3.
M5S, Di Maio nuovo leader?
E nel gruppo pentastellato sembra nascere una nuova stella. Lo si sente già da tempo per mezzo dei rumors nel Transatlantico, tuttavia – specialmente durante e dopo il raduno nazionale di Imola – il nome di Luigi Di Maio sembra quello più accreditato per la nuova leadership M5S. Una crescita dovuta anche alla partecipazione sul piccolo schermo del vice presidente della Camera dei Deputati. Grillo aveva avvertito, pochi giorni fa: “loro (i delfini, ndr) sono in grado di camminare da soli, io rimango un po’ defilato dietro, ma di poco. Molto poco, non montatevi la testa, sennò tolgo il simbolo e andate fuori dal M5S”. Che sia un colpo di reni visto che secondo molti e Di Maio e Di Battista hanno superato Grillo negli indici di gradimento? Non è dato saperlo ma per ora il Movimento resta diviso, se così si può dire, in due tronconi: i giovani colonnelli, spavaldi ed ammirati, e Beppe Grillo, con la sua solita verve che lo fa amare/odiare da decenni e che detiene i diritti del M5S nella sua persona o quasi (presidente, vice presidente il nipote, segretario il suo commercialista, sede nazionale nel suo blog su cui ha i diritti completi). Non si preannuncia quindi nessuna successione: “non passiamo il testimone a nessuno”, ha avvertito Casaleggio dall’Emilia-Romagna.
Una situazione che rischia di diventare esplosiva proprio nel momento in cui il Movimento 5 Stelle sembra raggiungere consensi alti e consistenti, colpevoli proprio di far ritenere ad alcuni suoi uomini e donne di spicco di poter prendere il volo in solitaria. Ma dovranno fare prima i conti col duo Grillo-Casaleggio.
Daniele Errera