Stamattina dalle colonne di Repubblica, Ignazio Marino ha avvertito il Pd: “Se si fanno le primarie Pd è possibile che ci sia anch’io”. Dichiarazioni che hanno fatto tremare i muri del Nazareno. E che vanno prese sul serio. La campagna di delegittimazione portata avanti dal partito non è piaciuta al sindaco “marziano” che ora medita vendetta. Nel Pd stanno già pensando a come disinnescare la mina, prima che sia troppo tardi.
Primarie Pd, la modifica anti-Ignazio Marino
La prima idea è quella di attuare una modifica allo statuto del Pd che consenta di evitare le primarie cittadine con il solo voto della maggioranza semplice in direzione. Secondo l’agenzia Dire, la nuova norma “potrebbe essere votata dall’assemblea Pd che a gennaio sarà chiamata ad approvare le modifiche allo statuto del Partito democratico”.
E nel cambiamento si inserirebbe anche una modifica alle primarie Pd. Secondo il regolamento in vigore, la chiamata alle urne per scegliere il candidato di uno schieramento si può evitare se a deciderlo è il 60 per cento più uno della direzione interessata dall’elezione. La modifica interesserebbe il quorum che verrebbe abbassato per facilitare la soppressione evitando così guerre fra correnti. La modifica sarebbe da intendere per ogni primaria di ogni città. Di certo rappresenterebbe un aiuto al premier Renzi che ha confidato più volte ai fedelissimi l’intenzione di abolire le primarie per casi speciali come Roma e Milano.