Nel corso di una riunione tenutasi in questi giorni tra il governatore pugliese, Michele Emiliano, e le forze di maggioranza in Consiglio regionale, è stato affrontato il tema dell’introduzione in Puglia del Reddito di dignità (ReD), simile al reddito di cittadinanza promosso dal M5S.
La giunta pugliese per questo ddl mira a ottenere ampia condivisione, anche attraverso un confronto con l’opposizione. “E in particolare su un tema sentito come il reddito di dignità – sottolinea Emiliano – ci teniamo ad arrivare in Aula con il più alto livello di condivisione possibile”.
Il disegno di legge sul Reddito di dignità, si apprende da una nota della Regione, “è coerente con le politiche nazionali di contrasto alla povertà (Legge di Stabilità 2016) e con la strategia europea per l’inclusione attiva”. Il ReD, dunque, sarà “assegnato a tutte le famiglie con Isee inferiore ai 3.000 euro e in condizioni di fragilità economica e sociale”, a partire “dalle categorie in maggiore difficoltà: giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose”.
In più, il Reddito di dignità, “pari a 600 euro mensili per una famiglia di cinque componenti”, prevede anche un “programma di inserimento sociale e lavorativo, e l’accesso a opportunità formative”. Il beneficiario “stipula un patto di inserimento con l’ente territoriale” di riferimento.
Verrà inoltre fatta una “piattaforma informatica per la gestione di una procedura completamente dematerializzata e trasparente”, sarà al lavoro una “equipe multi professionale, composta da personale dei Comuni (Ambiti territoriali) e dei Centri per l’impiego pubblici, che valuteranno le domande, definiranno il patto individuale, abbineranno tirocinante e tirocinio, e ne monitoreranno lo svolgimento”.
Sempre dalla nota si apprende che la misura sarà finanziata “sia con risorse del bilancio regionale sia con fondi comunitari, e sarà integrata con le misure di contrasto alla povertà previste nella Legge di stabilità 2016”.
Reddito di cittadinanza, le critiche del M5S
Piovono però critiche dal gruppo in Regione del Movimento 5 Stelle che in una nota scrivono: “Da quando è stato eletto, questa è la terza volta che Emiliano annuncia il reddito di cittadinanza ma fino a oggi, non abbiamo visto nulla” e proseguono: “Ieri è stato annunciato un impianto della legge che abbiamo esaminato e che al momento risulta essere vuoto, come accaduto per la riforma Delrio, confermando ancor una volta il modus operandi di questo PD regionale, che avanza con proclami vuoti e inconcludenti”.
A luglio lo stesso neo Presidente della Regione Puglia, al termine di una consultazione in rete tra i suoi sostenitori per scegliere la sua squadra, aveva dichiarato “di aver riservato tre posti anche per il Movimento 5 Stelle”. I 5 Stelle però avevano subito rifiutato affermando: “Non vendiamo il nostro silenzio in cambio di poltrone”.
Reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia grillino
Il blog di Beppe Grillo in merito afferma: “Negli ultimi mesi, grazie alle continue battaglie del Movimento 5 stelle, la povertà e la nostra proposta sul reddito di cittadinanza sono diventate protagoniste del dibattito pubblico. Finalmente si parla dei problemi dei cittadini, quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese, quelli che non riescono nemmeno più a comprare le medicine o a pagare il mutuo perché hanno perso il lavoro. Persone sempre più ricattabili dalla mafia, cittadini che non sono più liberi e che sono stati abbandonati completamente dallo Stato. Il Reddito di cittadinanza aiuta i cittadini che stanno rimanendo indietro ed è una vera e propria manovra economica. Fa aumentare i consumi dei beni primari e, quindi, influisce direttamente sulle piccole e medie imprese che vedono aumentare i propri profitti innescando un circolo virtuoso per lavoratori e imprese. Ora, dopo un anno e mezzo di battaglie parlamentari, il Movimento 5 stelle è riuscito a portare il Reddito di Cittadinanza in Commissione Lavoro, al Senato. Il passo successivo sarà la discussione in aula parlamentare”.
Reddito di cittadinanza, le Regioni che ci stanno lavorando
Inoltre ad oggi già alcune Regioni hanno deciso di introdurre il Reddito di Cittadinanza e altre stanno lavorando per poterlo introdurre tra cui, la Campania, la Calabria, la Basilicata, il Molise, l’Umbria, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia.